Lunedì 2 dicembre 2019, si è realizzato presso l’aula Blu4 della città Universitaria della Sapienza un incontro pubblico organizzato in ambito dell’insegnamento di “Sistemi organizzativi complessi nella società dell’innovazione” dal titolo “Il sistema-mondo e la sua evoluzione” con una Lectio di Domenico De Masi, professore emerito di Sociologia del lavoro della Sapienza e la collaborazione della professoressa Francesca Colella.
Un’ occasione molto importante per approfondire il tema dell’innovazione sociale e per riflettere su come evolverà il nostro sistema sociale mondiale da oggi al 2030, sulla base di una indagine empirica fondata su parametri quali: demografia, ecologia, tecnologia, lavoro, tempo libero, cultura, estetica, etica, ecc.
Da sempre l’uomo nel suo cammino ha sentito il bisogno di fermarsi a riflettere sulla strada percorsa e su quella che lo attenderà: ogni società umana, in epoche storiche e in luoghi diversi ha sentito la necessità di conservare memoria del passato, trasmettendone il racconto di generazione in generazione, e di interrogarsi sul futuro, cercando in qualche modo di riconoscere il senso della propria storia. Alcune si sono nutrite dell’aspettativa rassicurante di un futuro, certo o probabile, migliore del passato, come altre hanno concepito l’idea opposta di un’età dell’oro, irrimediabilmente consegnata a un mitico e mai abbastanza rimpianto passato.
L’ambiente è il fattore dinamico eterno che ha accompagnato l’umanità nella sua crescita verso la civiltà. L’uomo poi è passato da una lotta per la sopravvivenza ad una vera e propria lotta esistenziale sviluppando la sua intelligenza, creatività e pensiero.
Questa lotta per l’esistenza per “essere” un artista di una nuova natura si evolve nel tempo ….. Nasce l’Uomo. Un Uomo che vuole cambiare, un Uomo in cerca di perfezione, un Uomo libero che va alla conquista di ideali, un Uomo che combatte il tempo, un Uomo che vuole vincere.
La nostra civiltà è il risultato di un excursus attraverso i diversi stadi di “maturazione” dei valori umani, tra le ricerche scientifiche e filosofiche dirette al miglioramento delle condizioni di vita degli uomini. I valori e le scoperte che le epoche passate hanno conquistato e lasciato alla storia sono implicitamente infusi in noi naturalmente dandoci così un punto di partenza avvantaggiato da cui partire per costruire un domani migliore.
Si è passati dunque da una società industriale ad una post-industriale.
Circa 7.000 anni fà vi era la produzione di beni artigianali e agricoli , che hanno determinato una specializzazione della società. Alla fine del 700 si è passati dalla società industriale(1750-1950) la quale investiva sull’industria ovvero sulla produzione in serie di beni materiali, la fatica fisica( a Manchester infatti nel 1850 il 94% della popolazione erano tutti operai) , presunta disponibilità infinita delle risorse , presunta crescita del Pil, Consumismo e Urbanesimo . Con i miglioramenti in campo lavorativo affiancati da un susseguirsi di miglioramenti tecnologici e scientifici si arriva a alla società post-industriale dove la centralità della produzione è su beni immateriali : servizi, informazioni, simboli, valori, estetica.
Si può pensare ad un mondo tra un decennio partendo da quelle che sono le tecnologie digitali e l’intelligenza artificiale che caratterizzano la società odierna. Uno dei tanti obiettivi futuri in campo lavorativo è ad esempio il Jobles growth ovvero un aumento dei servizi sfruttando meno lavoro umano. Per i nuovi trend 2030 è possibile prevedere un aumento demografico della popolazione che sarà di 8 miliardi non solo di bocche da sfamare , ma anche di cervelli , 5 miliardi (63%) vivranno in città. Potremo vivere fino a 788.000 ore rispetto alle 727.000. Vivranno più a lungo le persone più scolarizzate e con relazioni sociali più intense. La popolazione dell’UE sarà di mezzo miliardo.Gli anziani con più di 65 anni saranno 910 milioni rispetto agli attuali 420 milioni. La maggiornaza diventa vecchia soltanto negli ultimi due anni della propria vita, durante i quali le spese farmaceutiche sono pari alla cifra impiegata per comprare medicine in tutti gli anni precedenti della vita. I concetti di paternità,maternità,parentela e figliolanza saranno più incerti.
La crisi ambientale e le disuguaglianze sociali saranno le sfide maggiori.
Secondo i teorici della crescita, l’equilibrio ecologico è stato già ampiamente compromesso per cui qualunque ulteriore sviluppo è insostenibile. Occorre dunque progettare una retromarcia che riduca e modifichi i livelli di consumo senza intaccare i livelli di felicità. Per assorbire la quantità di CO2 prodotta da ogni litro di benzina che bruciamo occorrono 5 mq di foresta. Lo spazio bio-riproduttivo è di 1,8 ettari a testa. La deforestazione ed il gas serra minacciano l’atmosfera e aumentano il calore. 200 milioni di persone migreranno per motivi climatici.
Per quanto riguarda le tecnologie secondo la legge di Moore, la potenza di un microprocessore raddoppia ogni 18 mesi. Ciò significa che attualmente un chip è circa 70 miliardi di volte più potente di quello degli anni 70 e che nel 2030 sarà centinaia di miliardi di volte superiore a quello attuale. Il ventunesimo secolo sarà segnato dall’ingegneria genetica con cui vinceremo molte malattie, dall’intelligenza artificiale con cui sostituiremo molto lavoro dell’uomo , dalle nanotecnologie con cui gli oggetti si relazioneranno tra loro e con noi , dalle stampanti 3D con cui costruiremo in casa molti oggetti. Si produrrà carne senza ammazzare gli animali ma tramite le loro cellule.
Nel 2030 la “nuvola” informatica avrà trasformato il mondo in futuro in un’unica agorà : tele-apprenderemo,tele-lavoreremo,tele-ameremo,ci tele-divertiremo. Nel 2030 con 1000 dollari si potrà comprare la potenza equivalente ad un cervello umano. Il concetto di privacy tenderà a scomparire diventa per cui impossibile perdersi,isolarsi,dimenticare,annoiarsi. Declinano gli analogici avanzano i digitali.
Per l’economia il PIL pro capite nel mondo crescerà del 159%. I potenziali consumatori saranno un miliardo in più. L’Occidente avrà ridotto del 15 % il proprio potere d’acquisto. Oggi il reddito del modo supera i 65 trilioni di dollari. Oggi sappiamo produrre, ma non distribuire. Secondo l’ ONU infatti basterebbero 100 miliardi l’anno per sradicare la fame nel pianeta.
L’umanità si è sviluppata come un forte organismo che elabora la natura e la trasformava continuamente. Con l’evoluzione della civiltà, i “bisogni” della società sono progressivamente aumentati e la diffusione degli “accessori” di una vita “lussuosa” si è avvicinata sempre di più alla classe media della popolazione, tuttavia l’invadenza delle tecnologie farà salva l’esigenza umana di creatività, estetica,etica ,collaborazione,pensiero critico e problem solving qualità queste in cui nessuna macchina potrà mai eguagliarci.