«La famiglia non è solo un fatto privato, ma anche pubblico e sociale: per questo è necessario che la politica si interessi delle sue dinamiche». Questa la premessa del convegno “Coppie e famiglie di fronte al Covid-19: il piano nazionale per le famiglie” presso l’aula 7 del Dipartimento di Psicologia dinamica, clinica e salute in Via degli Apuli. L’evento, moderato da Claudia Chiarolanza, PhD del Dipartimento di Psicologia dinamica e clinica della “Sapienza” di Roma, a cui hanno partecipato Antonella Nicotra, del Dipartimento politiche della famiglia – Presidenza del Consiglio dei ministri, Alda Portugal, PhD dell’Università di Madeira, Sara Uccella, dottoranda del Dipartimento di Neuroscienze dell’Università di Genova e Michele Giannotti, PhD dell’Università di Trento, ha mostrato quanto il Covid-19 abbia inciso sulle dinamiche di coppie e famiglie.
Durante il primo lockdown, il Governo ha subito istituito un “gruppo di lavoro Covid” per capire nello specifico quali fossero le criticità nelle famiglie causate della pandemia, e come risolverle. «Nonostante una forte logica adattiva alla situazione – spiega la dott.ssa Antonella Nicotra – è emerso che le famiglie hanno subìto numerosi disagi, dovuto all’aumento delle incertezze sul futuro e alla crescente povertà». Il primo dato emerso dalle ricerche è la diminuzione del tasso di natalità; un dato da invertire subito, perché le nascite rappresentano il futuro del Paese. «Per questo – prosegue Nicotra – il Dipartimento delle Politiche della Famiglia ha attivato un piano che consentirà di avere una ripresa della natalità dell’11% entro il 2030».
Calo demografico, ma non solo. Tra le altre criticità vi sono un calo nell’occupazione (soprattutto femminile) e, più in generale, nei rapporti tra generi e generazioni. Criticità che il Dip. Politiche e Famiglia si propone di superare nell’immediato futuro. «Ci sono delle misure che sono attive già dai primi tempi della pandemia – specifica Nicotra – Una di queste è il congedo parentale, che ha consentito ai genitori di poter accudire i propri figli durante i periodi di quarantena. Ricordo, inoltre, l’anticipazione dell’assegno unico per i figli»
Tutte queste misure sono «un anticipo di uno strumento a tutto tondo per risolvere le criticità delle famiglie»: il Family Act. «Il family Act riguarda non solo misure finanziarie, ma prevede anche un aumento della cura verso i figli della fascia 0-6 anni, cercando di garantire loro il diritto alla scuola, con la retta pagata dallo Stato, così da aumentare la crescita culturale delle famiglie. Sono previste anche misure di sostegno per gli under 35, affinché possano uscire dalla casa genitoriale e diventare indipendenti».
Queste sono tutte misure di sostegno per aumentare la responsabilità famigliare. Così facendo, «la famiglia torna al centro della società». «La famiglia non è solo una un insieme rivolto all’interno, ma anche all’esterno, alla sfera pubblica» conclude Antonella Nicotra.