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“Destinazione non umana” di FACT al Teatro India di Roma

Dall’22 al 27 febbraio, al Teatro India di Roma si tenerà lo spettacolo « Destinazione non umana ». Un nuovo spettacolo della Compagnia Fort Apache Cinema Teatro, ultimo progetto produttivo, scritto e diretto da Valentina Esposito. Vede coinvolti gli interpreti di FACT, attori ed ex detenuti formatisi all’interno delle carceri di provenienza ed oggi, professionisti di cinema e palcoscenico. Gli spettacoli avranno luogo da martedì a sabato alle 20:00 e la domenica alle 18:00.

La storia parla di sette cavalli da corsa geneticamente difettosi condividono forzatamente la vecchiaia in attesa della macellazione. Nel gioco scenico e drammaturgico, l’immaginifica vicenda di bestie umane diventa pretesto per una riflessione profonda sul tema tragico della predestinazione, della malattia, della morte, della precarietà e brevità dell’esistenza, della responsabilità individuale rispetto alle scelte maturate nel corso della vita.

La Compagnia Fort Apache Cinema Teatro si costituisce nel 2014 per volontà di Valentina Esposito. Autrice e regista impegnata da quasi vent’anni nella direzione di attività teatrali dentro e fuori gli spazi della reclusione. Il Progetto coinvolge attori ex detenuti e detenuti in misura alternativa. Che hanno intrapreso un percorso di professionalizzazione e inserimento nel sistema dello spettacolo. Collabora con diverse produzioni cinematografiche e televisive, agenzie di cinema. E casting per l’inserimento lavorativo di cittadini ex detenuti e detenuti in misura alternativa nel Sistema dello Spettacolo. E con Sapienza Università di Roma su attività di Ricerca e Formazione inerenti al Teatro Sociale.

Valentina Esposito descrive così il suo ultimo lavoro : « Destinazione non umana è una favola senza morale, amara e disumana quanto può esserlo una fiaba, costruita sulle solitudini alle quali ci costringe il tempo che viviamo e sul pensiero della morte, sul vuoto lasciato da chi se n’è andato, sul dolore, la rabbia, la paura. Sullo sforzo bestiale di vivere contro e nonostante la certezza della morte ».