Venerdì 30 settembre, presso il sito archeologico “I Mercati di Traiano”, si è tenuto il primo incontro del ciclo di conferenze dal titolo “Lo sguardo oltre il confine. Un viaggio tra le immagini”organizzato dall’Assessorato alla Cultura e allo Sport – Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, in collaborazione con la Sapienza – Università di Roma.
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Il progetto nasce da un’idea di Lara Scanu e Emanuele Carlenzi, due studenti iscritti al corso di laurea magistrale in Storia dell’Arte e dello Spettacolo, presso l’università la Sapienza. Il seminario è dedicato non solo alla storia dell’arte, ma anche alla immagini documentarie dell’età contemporanea, un’età dove le immagini del terrore ormai sono all’ordine del giorno. Tale progetto si pone come obiettivo, innanzitutto, l’idea di estendere una ricerca di stampo prettamente teorico ad un pubblico ampio ed eterogeneo, composto non solo da teorici, appassionati della storia dell’arte, ma anche da giovani che pian piano stanno avvicinandosi alla materia.
Protagoniste per eccellenza dell’incontro, sono le opere d’arte. Le quali possono destare terrore e violenza negli spettatori. Le voci importanti e chiamate non a caso a ripercorrere le epoche storiche in questo caso dall’era di Traiano fino a quella Contemporanea, sono quelle della dott.ssa Lucrezia Ungaro, responsabile del museo dei Fori Imperiali che ha curato la parte introduttiva dell’incontro, di Claudia Cieri Via, professore ordinario di storia della critica d’arte, presso il dipartimento di Storia dell’Arte e Spettacolo della Sapienza, e della dott.ssa Francesca Cappelletti professore di Storia dell’Arte all’università di Ferrara.
Ognuno di loro ha donato all’incontro un contributo importante e una diversa chiave interpretativa dei temi affrontati. Claudia Cieri Via, dopo l’intervento introduttivo a cura della dott.ssa Lucrezia Ungaro, ha invitato la platea ad interrogarsi sul modo in cui l’arte esprime, riflette o ignora le problematiche legate ai diritti umani o alla violazione contro questi. Qual è la libertà dell’artista e quali i limiti di espressione imposti dal controllo del potere e dalla società?
Ha sottolineato inoltre in che modo l’arte appunto, nelle sue diverse modalità di manifestazione, si fa promotrice di tematiche scottanti come il razzismo e la violenza contro le minoranze.
Lara Scanu invece, nel suo intervento, ha esplicitato l’efficacia della gestualità del terrore citando miti,martiri e guerre. La gestualità rappresenta inoltre, il filo condutture delle diverse epoche, che dovrebbe suscitare, o almeno suscita una reazione specifica nello spettatore, tale reazione permette di entrare in rapporto empatico con l’opera d’arte.
A seguire, Francesca Cappelletti ha fornito un’interpretazione del perchè l’arte pietrificata di Caravaggio esercita violenza emotiva sullo spettatore. Emanuele Carlenzi infine, ha concluso con un intervento sulle immagini del dolore tra età contemporanea e cristianesimo. Ha compiuto, inoltre, una rilettura cristiana delle immagini del terrore. Uno dei motivi per il quale parte da questa interpretazione è la condivisione di alcune tecniche di tortura che ritrovano in Gesù Cristo un campo molto feritile di applicazione. Carlenzi parla dell’iconizzazione delle immagini del terrore, ripropone il tema della deindividuazione, trattato più volte negli interventi precedenti mediante la decapitazione, l’oscurazione del volto e così via. La deindividuazione è fondamentale perchè rende possibile al torturatore appunto la possibilità di infliggere, divertendosi, dolore alla sua vittima.
ll seminario di conferenze è a titolo gratuito e durerà fino al 26 novembre 2015. ll prossimo appuntamento, intitolato “Nudo ideale,erotismo e pornografia: Un confine da toccare”, si svolgerà il 5 novembre presso i Mercati di Traiano.
Marisa Del Prete