La Sapienza il 4 dicembre organizza un convegno in memoria di Paolo Sylos Labini. scomparso il 7 dicembre del 2005.
Laureatosi nel 1942, con una tesi su “Gli effetti economici delle invenzioni sulla organizzazione industriale”, si specializzò nelle Università Harvard (Massachusetts), dove fu allievo di Joseph Schumpeter, e Cambridge (Regno Unito). Nella sua carriera universitaria è stato professore di Economia presso le università di Sassari, di Catania, di Bologna e della Calabria. Nel 1962 divenne titolare della cattedra di Economia Politica all’Università “La Sapienza” di Roma, nella facoltà di Scienze Statistiche, Demografiche ed Att
Paolo Sylos Labini è stato un economista italiano ed è anche una persona pubblica stimata per il rigore morale e per la sua concretezza degli interventi nei dibattiti politici. Labini è stato anche un componente del comitato tecnico scientifico del Ministero del Bilancio. Sylos Labini è stato socio dell’Accademia Nazionale dei Lincei dal 1991, dell’Accademia delle Scienze di Torino, dell’Academie Europeenne, dell’Accademia Europea di Londra, dell’Associazione Economica Americana, nonché dell’associazione di economisti italiani chiamata “Gruppo del Buongoverno”. Nel 1984 ha vinto il Premio Saint Vincent per l’Economia, nel 1986 il premio A.P.E., nel 1988 il Premio speciale per la Cultura, nel 1990 il Premio Giangiacomo Feltrinelli per l’Economia e nel 1994 il Premio Invernizzi. È stato membro del Consiglio di amministrazione dell’Associazione per lo Sviluppo dell’Industria nel Mezzogiorno (SVIMEZ). Oltre all’impegno universitario, è stato rilevante il suo impegno politico: influenzato profondamente da Gaetano Salvemini, può essere considerato un liberalsocialista. Negli ultimi anni di vita è stato uno dei principali esponenti del movimento dei girotondi.
Venerdì 4 dicembre, presso l’edificio di Scienze statistiche, si svolge un convegno in ricordo di Paolo Sylos Labini a dieci anni dalla scomparsa. Colleghi e allievi lo ricordano in modo concreto, a partire dalla sua audizione alla Commissione parlamentare d’inchiesta sulla concorrenza (8 febbraio 1962) riguardo la situazione strutturale italiana e la possibile azione legislativa, delineando quello che si può considerare un programma di governo.
Orlando Ambrosio