Lunedì 15 febbraio, alle ore 12, a margine del Collegio dei Direttori di Dipartimento ci sarà un ricordo in memoria di Giulio Regeni, il giovane studioso di Fiumicello assassinato al Cairo.
Il Dipartimento di Comunicazione e Ricerca sociale si unisce all’invito della Sapienza e del Municipio Roma II a costruire uno spazio di riflessione e memoria a lui dedicato. La Sapienza e il Municipio Roma II attiveranno a breve contatti con il MAE, il MIUR, l’Associazione Dottorandi Italiani e “il manifesto” per costruire insieme possibili iniziative di sviluppo del suo lavoro e invitano a suggerire proposte concrete per ricordare Giulio e mantenere vivo il suo impegno proprio in occasione del Collegio dei Direttori di Dipartimento.
Giulio Regeni svolgeva al Cairo il suo lavoro di ricercatore e testimone giornalistico sulle condizioni del lavoro e della libertà dell’Egitto e attraverso il quotidiano Il Manifesto con il quale collaborava, raccontava il mondo del lavoro e dei sindacati egiziani sotto pseudonimo una scelta dettata “da motivi di incolumità e sicurezza, probabilmente anche per proteggere le sue fonti”.
L’Ansa ricorda che dai 12 ai 14 anni era stato sindaco dei ragazzi del suo comune, poi aveva lasciato Fiumicello, in provincia di Udine, per frequentare il liceo a Trieste, al Petrarca. Poi, l’estero: una borsa di studio, gli ultimi tre anni di liceo nel New Mexico, negli Stati Uniti, nel Collegio del Mondo Unito. Infine l’Università in Inghilterra. Prima a Oxford dove ha conseguito una laurea a indirizzo umanistico e poi il dottorato a Cambridge, che lo aveva portato al Cairo, a settembre dove faceva ricerche per un tesi sull’economia locale.
“Se devo pensare a che cosa sia esattamente un cittadino del mondo, a me viene in mente Giulio” ha detto Neil Pyper, docente di strategia e leadership all’Università di Coventry, non lontano da Birmingham nel Regno Unito, e amico di Giulio Regeni. “Giulio era una persona sensibile, affascinante, molto concentrata sull’esperienza internazionale, un ragazzo che nonostante la sua età aveva già fatto un sacco di cose” , continua Pyper.
Le capacità di questo giovane di realizzare un newtork intellettuale tra la sua ricca formazione universitaria, anche internazionale, e l’impegno concreto contro il disordine del mondo, ne fanno un esempio straordinario dell’importanza della universitas come comunità di studiosi senza confini e dell’impegno delle istituzioni sul fronte della difesa e promozione dei diritti umani.
Elisa Ronchese