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“The age of rock” al Nuovo Teatro Ateneo

L’Otto Aprile si è tenuto presso il Nuovo Teatro Ateneo l’evento “The age of rock”.

Il seminario ha presentato i risultati della ricerca “Age-it” relativa all’omonimo progetto Ageing Well in an Ageing Society, finanziato con i fondi PNRR.

 

La giornata ha visto susseguirsi cinque tavoli tematici e di discussione tra studiosi e giornalisti sui temi dell’invecchiamento sul piano cognitivo, sociale, lavorativo, affettivo e comportamentale.

L’obiettivo generale di Age-It è di rendere l’Italia paese leader nella ricerca sull’invecchiamento.

L’Italia è sempre più anziana. L’età media della popolazione ha raggiunto 46,8 anni, con un incremento continuo negli ultimi anni. Gli over 65 costituiscono il 24,7% della popolazione, mentre i grandi anziani (85 anni e più) sono oltre 2,4 milioni (dati Instat 2024).

Si parla di inverno demografico e si assiste ai tentativi del governo di combattere la crescente denatalità e le cosiddette “culle vuote”.

Il seminario ha proposto l’andare andare oltre gli stereotipi che aleggiano intorno al concetto di “vecchiaia” come ineluttabile declino di corpo e mente.

The Age of rock

La giornata è stata coordinata da Livia Azzariti , medico e divulgatrice medica.

Nel corso della mattinata si sono susseguiti gli interventi di Fabio Lucidi, prorettore e professore ordinario di Psicometria nel Dipartimento di Psicologia dei processi di sviluppo e socializzazione; Guido Alessandri, professore ordinario di Psicologia del lavoro e delle organizzazioni; Roberto Baiocco, professore ordinario di Psicologia dello sviluppo, Anna Borghi, professoressa ordinaria di Psicologia generale, Raffaella Rumiati, professoressa ordinaria in Neuropsicologia a Neuroscienze Cognitive alla SISSA di Trieste e a Roma Tor Vergata.

Ogni tavolo tematico ha visto un esperto presentare i risultati di ricerca ed un giornalista a moderare.

Tra i temi dibattuti “Le parole concrete della vecchiaia: gli anziani e il linguaggio”.

Quanto permangono i concetti, ovvero le unità di base della conoscenza, in base all’età di un individuo?

Nel presentare i risultati di ricerca la dottoressa Borghi ha mostrato gli esiti di uno studio di rating su soggetti appartenenti alla popolazione giovane ed anziana.

Ad entrambi i gruppi venivano poste le stesse domande su concetti astratti e concreti, compiti di categorizzazione delle parole e l’osservazione dell’influenza di un ambiente naturale o urbano sulle capacità di attivazione.

Relativamente ai concetti ecologici, come il cambiamento climatico, gli anziani sembrano avere una rappresentazione più concreta e diversificata rispetto ai giovani che si concentrano invece sul piano politico e metacognitivo.

Significativi anche i risultati relativi ai concetti tecnologici, come il web.

Gli anziani li considerano molto astratti, ne anno una rappresentazione più povera e manifestano il bisogno di generico qualcuno che possa spiegarglieli.

Nel campione di popolazione giovane lo stesso concetto è padroneggiato anche a livello scientifico e manifestano il bisogno di esperti del settore per poterli apprendere interamente.

Molti di questi risultati permettono di motivare la convinzione per cui la membrana semantica cambi con l’età.

Aspetti sociali e relazionali

Tra i tavoli che si sono espressi, quello del professor Baiocco ha toccato anche il legame tra comunità LGBTQ+, sessualità ed affettività tra le persone anziane.

La sfera emotiva e sessuale di una persona anziana può essere considerato sicuramente un argomento tabù, a maggior ragione per persone appartenenti alla comunità LGBTQ+ che si ritrovano a vivere in contesti non pensati su misura delle minoranze.

Un esempio sono i contesti sportivi che spesso possono essere considerati “difficili” ed ancora ricchi di stereotipi.

Se le persone anziane tipicamente praticano meno sport i numeri si riducono maggiormente per coloro che fanno parte di una minoranza.

Una soluzione sono i gruppi sportivi, le squadre ed i contesti connotati per la comunità.

Ad esempio il “GruppoPesceRoma” è una squadra di nuotator* che promuove la parità nei differenti orientamenti sessuali attraverso lo sport o il “Libera rugby club Roma”, la prima associazione sportiva dilettantistica che promuove la diffusione del gioco del rugby nella comunità LGBTQ+.

È stato inoltre citato anche il lavoro dell’associazione Agapanto APS che si occupa di problematiche legate alla terza età e promuove la coabitazione solidare tra anzian* LGBTQ+.

Ospite d’eccezione del seminario l’attrice e conduttrice televisiva Simona Marchini.

Nel suo intervento ha affermato “La comicità non ha età, è un’attitudine ed un mistero anche per chi la pratica”.

 Autore: Maria Risa

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