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Gli 80 anni di Guernica: cosa c’è da sapere sul capolavoro di Picasso

Sono passati 80 anni da quando Picasso ha dato vita a Guernica, dipinto che da allora si è affermato nel mondo come opera artistica emblema dell’orrore verso la guerra e più in generale verso qualsiasi tipo di violenza. Cogliamo quest’occasione per ripercorrere brevemente la vita del pittore, raccontare qualcosa in più del capolavoro, e infine per parlare delle iniziative promosse per celebrare l’evento.

Brevi cenni su Picasso. Pablo Picasso è nato in Spagna, a Malaga per la precisione, nel 1881 ed è invece morto a Mougins  (Francia) nel 1973. Per chi non lo sapesse egli è anche scultore e litografo, ma la sua fama è dovuta principalmente al suo talento nella pittura. La sua attività è riconducibile in parte alla tradizione ottocentesca e in parte invece a una forte spinta innovatrice che viene a compiersi nel cubismo, movimento artistico di cui Picasso è fondatore insieme a Georges Braque. Egli, da vero artista, riversa nelle sue opere emozioni e sentimenti: così possiamo distinguere all’interno della sua carriera il cosiddetto “Periodo blu”(1901-104) e il conseguente “Periodo rosa”(1904-1905). Il primo è espressione della profonda tristezza che Picasso prova in occasione del suicidio di un suo caro amico; nelle opere prevalgono toni freddi e spenti, resi non a caso con le tonalità del blu e dell’azzurro. Vengono poi ridotti al minimo gli elementi decorativi e i temi principalmente trattati coincidono con la miseria e la malattia. Il “Periodo rosa” al contrario sembra voler affermare la volontà del pittore di lasciarsi alle spalle nostalgia e malinconia; egli utilizza tonalità più calde (rosa in particolare), in grado di trasmettere un senso di calore e di ricreare un’atmosfera dolce e armoniosa. Infine è impossibile non fare riferimento al già citato cubismo, in quanto movimento al quale è riconducile l’opera oggetto di questo articolo. Esso nasce come un modo di dipingere del tutto nuovo e distante dalle regole accademiche: Picasso infatti ritrae “schegge di realtà” viste da diverse angolazioni, che una volta sovrapposte restituiscono l’immagine nella sua interezza.

Guernica: cosa rappresenta. Guernica, opera ormai considerata un capolavoro in tutto il mondo, nasce con l’intento di ricordare il 26 Aprile 1937, giorno in cui l’omonima città iberica subì l’attacco aereo da parte dell’armata tedesca “Luftwaffe”e dell’Aviazione Legionaria Fascista. Essa viene realizzata in occasione dell’Esposizione Universale di Parigi dello stesso  1937, e secondo alcuni il Governo repubblicano che aveva ingaggiato il pittore arrivò a pagarlo 200.000.000 pesetas dell’epoca, oggi equivalenti a più di un milione di euro. Il dipinto, che si mostra come un chiaro attacco alla violenza della guerra, mette in scena diversi elementi in un’atmosfera più che cupa e straziante. Troviamo infatti una madre con un neonato in braccio, un toro, simbolo della Spagna ma al tempo stesso dell’irrompere brutale della guerra, una donna che tiene una lampada ad olio, che rimanda all’innovazione tecnologica che, insieme alla distruzione, accompagna la guerra. Infine il simbolo forse più immediato è una colomba, simbolo della pace per eccellenza, che cade a terra stremata e sofferente. Il dipinto è stato poi esposto sino al 1982 al Museum of Modern Art di New York, per poi fare ritorno in terra natìa.

Gli 80 anni. Oggi l’opera è esposta al Centro de Arte Reina SofÍa e fa parte della collezione permanente del museo di arte contemporanea. Questo, in occasione dell’80esimo anniversario dalla creazione del capolavoro ha organizzato una mostra intitolata: “Pietà e terrore in Picasso: la strada a Guernica”, che sarà possibile visitare dal 5 Aprile al 4 Settembre. Per l’occasione saranno esposte altre 150 opere: i dipinti provengono da diversi musei internazionali, tra i quali ricordiamo il Centre Georges Pompidou di Parigi e il Metropolitan  Museum di New York, e ci permettono di osservare l’evoluzione artistica che la carriera di Picasso ha subìto nel corso degli anni.

Nient’altro da aggiungere, se sarete nei paraggi non perdete l’occasione!

 

Marika Catalani