“Il futuro è passato qui”: questo il rinomato motto della Sapienza, l’università più prestigiosa e ricca di storia della nostra penisola. Un motto arguto, pittoresco e capace di connettere passato e futuro attraverso il fondamentale contributo del presente. In occasione della presentazione alla Microsoft House di ReStart4Smart, progetto italiano finalista al Solar Decathlon Middle East 2018 di Dubai, nessuna espressione riuscirebbe ad adattarsi in maniera migliore all’ateneo italiano.
Il Solar Decathlon è un concorso biennale internazionale di architettura, design, progettazione e ingegneria, che mira a sviluppare l’innovazione e la trasmissione della conoscenza e della ricerca nel campo delle energie rinnovabili e dell’architettura sostenibile. La sfida lanciata nel 2016 alle Università di tutto il mondo è stata quella di progettare e realizzare – in un contesto accademico e per un periodo di due anni – un prototipo di abitazione di circa 100 mq con il sole come unica fonte di energia, e di testarne l’efficienza e la qualità ambientale per un periodo di un mese in un sito appositamente dedicato.
ReStart4Smart è, come accennato, l’assonante appellativo attribuito al progetto made in Italy da presentare negli Emirati Arabi e che ha permesso a Microsoft Italia e alla Sapienza di annunciare l’ampliamento e il consolidamento di una già forte partnership, che vede i due soggetti collaborare da anni per sperimentare modalità di formazione innovative. Un sodalizio che si arricchisce ora di un ulteriore contributo alle attività di ricerca: grazie al programma Microsoft Azure for Research, la Sapienza può infatti far leva gratuitamente sul Cloud Computing di Microsoft. Un’opportunità tecnologicamente straordinaria e di cui ha già beneficiato il team di oltre 50 studenti e dottorandi che sta realizzando il prototipo di casa del futuro in gara nelle Olimpiadi universitarie dell’architettura sostenibile. Microsoft Azure for Research si rivolge così ai ricercatori accademici e consente di utilizzare gratuitamente le capacità di calcolo, elaborazione e archiviazione della piattaforma cloud Azure, nonché strumenti di programmazione vari.
Il progetto italiano sfrutta magnificamente le più avanzate tecnologie americane: mediante il riconoscimento facciale da parte di telecamere e sensori sarà ad esempio possibile sbloccare serrature elettroniche e monitorare la localizzazione degli abitanti della casa. L’integrazione dell’assistente virtuale Cortana e dei servizi BOT permetterà poi di comunicare con un Virtual House Keeper, semplificando la gestione della casa e migliorandone la fruibilità, mentre la capacità di analisi dei dati offerta dal Machine Learning consentirà di utilizzare la tecnologia per apprendere e attuare controlli di manutenzione predittiva sugli apparati interconnessi, aumentando l’efficienza del sistema. Un lavoro che prevede, infine, anche l’utilizzo sperimentale del visore olografico HoloLens e della realtà mista in ambiti di progettazione, design, gestione e manutenzione dell’edificio.
Alla gara parteciperanno 22 Team universitari, provenienti da 16 diversi paesi del mondo e selezionati da una giuria internazionale all’interno di una rosa di oltre 60 candidature, a seguito di un rigoroso processo di technical review durato oltre 3 mesi.
Il progetto tricolore del Team Sapienza, guidato dalla Facoltà di Architettura, intende mostrare con il supporto di sponsor e patrocini di eccellenza, le più avanzate tecnologie per la progettazione e la costruzione di un’abitazione sostenibile in grado di rispondere al bisogno di efficienza, funzionalità, comfort ed economicità proprio dell’architettura del XXI secolo: una casa smart, sostenibile e del tutto autonoma.
Le nuove tecnologie sono imprescindibili per immaginare la casa del futuro e tradurla in realtà: in questo il Team Sapienza ha potuto far leva sulle più evolute soluzioni messe a disposizione da Microsoft. La partnership tra l’ateneo italiano e il colosso a stelle e strisce si inquadra all’interno di un più ampio programma di rinnovamento dell’offerta formativa che il rettore Eugenio Gaudio in primis sta portando avanti, e che comprende il potenziamento degli strumenti informatici a disposizione degli studenti e la sperimentazione di modalità digitali innovative a supporto della formazione e della ricerca.
Uno sguardo al futuro dunque, come sempre e com’è inevitabile che sia in un mondo che continua a correre senza la benché minima intenzione di fermarsi.
Michele Antonelli