C’era una volta una fanciulla innamorata dell’amore. Una fanciulla che, nonostante le difficoltà, non smette di sognare e di credere nelle emozioni.
C’era una volta anzi, c’è il Circo Bianco, che questa storia la racconta in giro per l’Italia con effetti speciali, giochi di fuoco e salti nel vuoto. Il pubblico muove la testa da una parte all’altra, a bocca aperta, stregato dalla messa in scena.
Sono sempre di più i giovani e le famiglie che seguono la permormance circense, tanto da portare la compagnia del Circo Bianco a replicare lo spettacolo a Roma.
Dopo il successo del 2 dicembre, infatti, ci saranno altri due spettacoli all’Atlantico, il 5 gennaio. Uno alle 16 e un altro alle 2, in collaborazione con Egeria, Acqua Santa di Roma. Il tutto sotto la supervisione creativa di Francesca Ghini.
In cinque anni, senza mai servirsi di animali, il Circo bianco è riuscito a conquistare lo stivale, ricreando ambientazioni magiche e surreali. Attivo e itinerante. Giovane e dinamico.
Le sue performance sono la fusione di atmosfere ed emozioni. Un connubio dovuto soprattutto ai costumi e alle coreografie di alto livello che gli artisti esaltano in modo armonico con i loro corpi. Il corpo è l’unico strumento di cui l’artista necessita.
Gli spettacoli hanno una trama centrale da cui si dipanano diverse coreografie. Non si tratta di un un semplice susseguirsi di scene atletiche o circensi che cambiano da una replica all’altra dello stesso show. Musiche e scenografie sono studiate appositamente per ricreare il tema e la trama proposti.
Artisti, personaggi di fantasia, sempre sul palco tra coreografie corali e quadri viventi in grado di destare stupore, apprensione, malinconia e felicità in chi guarda. Un mix di emozioni che si susseguono incontrollate.
Il Circo Bianco fa bene all’anima, non resta che scoprirlo.
Carmen Baffi