MiBact e Comune di Roma promuovono un progetto celebrativo volto ad avvicinare e sensibilizzare i cittadini alla fotografia, alla bellezza e alla storia dei grandi dell’obbiettivo. Il MAXXI di Roma ospiterà il 15, il 16 ed il 17 dicembre una tre giorni alla scoperta di luoghi e personaggi della fotografia attraverso mostre, incontri, visite guidate, archivi aperti, laboratori, performance, proiezioni e progetti inediti.
Passeggiate Fotografiche Romane è il nome del progetto che prevede tre giornate in città e cinque percorsi distribuiti dal venerdì alla domenica alla scoperta di luoghi e personaggi della fotografia.
Per anticipare e celebrare le tre giornate, giovedì 14 dicembre alle ore 19.30 sarà inaugurata in Sala Gian Ferrari una mostra di approfondimento tutta dedicata a Luigi Ghirri (uno dei capisaldi della fotografia italiana contemporanea) e al suo progetto: Atlante.
L’apertura, che avverrà alla presenza del ministro dei Beni Culturali Dario Franceschini, inaugurerà l’opera inedita di Ghirri definita come il viaggio immaginario tra le pareti della sua casa in cui protagonisti degli scatti sono le pagine di un semplice atlante geografico. Queste perdono del tutto la loro funzione canonica e si trasformano in pure astrazioni che regalano a chi le guarda la possibilità di muoversi all’interno di un viaggio nel quale tutti i segni della terra, da quelli naturali a quelli costruiti dall’uomo sono rappresentati: monti, laghi, piramidi, oceani, città, villaggi, stelle, sole.
Durante la mostra, le fotografie saranno accompagnate dalle parole dell’ autore che guiderà l’osservatore attraverso la complessa trama di significati di un progetto altamente concettuale e poetico.
Il focus, che fa parte del programma The Place To Be, nuovo allestimento della collezione del museo, realizzato in collaborazione con il Comune e la Biblioteca Panizzi di Reggio Emilia, presenta 41 fotografie realizzate da Ghirri nel 1973 tutte esposte in Italia per la prima volta proprio in questa occasione.
La mostra sarà arricchita ed impreziosita da materiale di approfondimento che servirà ad orientare meglio lo spettatore nella collocazione dell’artista all’interno del contesto artistico culturale della scena concettuale della Modena della fine degli anni Sessanta, periodo storico in cui Ghirri ha esercitato.
Altante, costituisce un momento chiave tanto nel percorso di Ghirri quanto nella storia della fotografia italiana, rappresentando uno dei primi tentativi di ripensare il concetto di “paesaggio” tanto caro alla fotografia. Un’occasione dunque assolutamente da non perdere.
Vanessa Munaò