Nuove opportunità di ricerca a “La Sapienza” grazie al bando “Marie Skłodowska-Curie Individual Fellowship 2017”. La fellowship, programma di finanziamento, ha lo scopo di sostenere lo sviluppo della ricerca accademica, di aumentare l’internazionalità del nostro Ateneo e di dare opportunità di lavoro a giovani ricercatori italiani e non, aventi il titolo di dottore di ricerca. Con una borsa dal valore complessivo di oltre 1,2 milioni di euro sono 5 i vincitori dell’opportunità. Il bando scadeva il 14 settembre del 2017 e consisteva nella presentazione di un progetto di ricerca, in qualunque ambito disciplinare, per qualunque dottorando potesse attestare di non aver lavorato o risieduto in Italia per più di 12 mesi nei 3 anni precedenti la scadenza del bando. Ricercatori all’estero quindi, che dal settembre 2014 non erano stati per più di un anno nel nostro Paese.
Questo finanziamento ha perciò lo scopo di favorire il ritorno in Italia di menti nostrane e l’arrivo di ricercatori stranieri. Italiani e non italiani sono infatti i vincitori che hanno presentato progetti di ricerca originali, concreti e funzionali. Questi sono appoggiati, per necessità della disciplina in cui sono specializzati, ad enti esterni, in grado di favorire ulteriormente la realizzazione del loro obiettivo di approfondimento.
I progetti vincitori sono il BoRGal di Federica Favino, inteso a approfondire la figura dello scienziato seicentesco Giovanni Alfonso Borelli; PROTECTNICHE di Moreno di Marco sullo studio dell’impatto dei cambiamenti ambientali nell’evoluzione dei mammiferi terrestri; FunGraw del portoghese Richard Brito sullo studio delle onde gravitazionali riguardo a corpi celesti e oggetti dello Spazio; il progetto JUMP del francese Simon Cabanes sullo studio delle dinamiche interne al pianeta Giove e il progetto OROARAB di Marco di Branco con lo scopo di realizzare una prima traduzione, con commento storico-filologico,del testo arabo Kitâb Hurûšiyûš, opera di importanza fondamentale nel mondo islamico e mai tradotto in nessuna lingua occidentale.
La Marie Skłodowska-Curie Fellowship 2017 inoltre dà l’opportunità ai vincitori di svolgere il loro lavoro non solo nel nostro ateneo ma anche in un ateneo o un ente di supporto, poichè si tratta appunto di progetti internazionali e quindi impossibili da portare a termine solamente tramite lavoro di ricerca in Italia. Per tal ragione sarà consentito realizzare, durante questo periodo di ricerca di uno o due anni, viaggi e collaborazioni in Europa e oltre.
Miriam Petrini