RadioSapienza

Il Futuro Ascoltalo QUI. La radio ufficiale della Sapienza

Voto 2018: tra vincitori e vinti qualcosa si muove

CREATOR: gd-jpeg v1.0 (using IJG JPEG v62), quality = 75

L’Italia oggi si è svegliata palpitante: il voto di ieri è già storia e cominciano a delinearsi gli scenari per il futuro. Nessuna grande sorpresa alle urne: si impongono il Movimento 5 Stelle di Luigi Di Maio e La lega di Matteo Salvini, come prevedibile guardando i sondaggi effettuati sulla popolazione e i dati sulle interazioni social ricevute dai partiti politici in corsa per le nazionali nell’ultima settimana prima delle elezioni, come quelli sviluppati da Datalytics. Ora si pensa ad un possibile esecutivo che necessariamente dovrà passare per un’alleanza, visto che nessun partito o coalizione ha da solo la maggioranza per poter governare.

E’ tempo di analisi e di progetti per il futuro.

Il primo elemento che sembra evidente è che il voto moderato è in crisi: se il centro destra è sempre meno centro, trainato com’è da Salvini, il centro sinistra deve metabolizzare una pesante sconfitta, con il Partito Democratico ai minimi storici e anche le forze nuove, come doveva sembrare Liberi e Uguali, che si attestano appena al 3%. In compenso sorprende il risultato di Potere al Popolo, il movimento di sinistra radicale nato appena 3 mesi fa, che raccoglie da solo il suo 1,6%, che non permette di entrare in Parlamento ma è abbastanza per far pensare ad un nuovo progetto politico a sinistra della sinistra, come accade in altri paesi europei.

Altro elemento non trascurabile è il dato sull’affluenza, attestata al 73%. Dopo anni di protagonismo dell’astensionismo, gli italiani fanno lunghe file per votare. E’ ancora tutta da indagare la partecipazione giovanile, ma i commenti e le interazioni sui social sembrano confermare un trend in salita anche per loro. I giovani sono delusi dalla politica, colpevole di essersi interessata troppo poco ai temi a loro cari, come lavoro, istruzione e ambiente, ma sono tutt’altro che rassegnati.

Che sia davvero questo l’inizio della famosa Terza Repubblica? Non è dato sapere. Quel che è certo è che qualcosa, nel panorama politico in subbuglio, si sta muovendo. Che direzione prenderà è tutto da scoprire.

Ludovica Marafini