Tra i vari oggetti che oramai fanno parte della quotidianità dell’uomo, c’è lui: il Personal Computer. Dal 1984, anno della messa in commercio da Apple Computer del Macintosh , il PC ha avuto una crescita esponenziale arrivando ad essere una vera e propria macchina tecnologica dotata di una sorta di intelligenza artificiale in grado di elaborare, risolvere algoritmi e problemi informatici.
Ma da dove si è partiti per arrivare a tutto questo? Quali sono stati i primi modelli di PC che hanno trovato posto sulle scrivanie e negli uffici di tutto il mondo? Per scoprirlo, e toccare con mano l’origine del mondo informatico, è sufficiente recarsi al “Vintage Computer Festival Italia” il 28 e il 29 Aprile 2018 a Roma presso l’Ex Cartiera Latina. Il festival, organizzato in due giornate ricche di conferenze, eventi ed ospiti importanti del settore, mira a far conoscere la storia e l’origine del PC tramite un’area espositiva di oltre 400mq dove saranno esposti al pubblico importanti elementi (il 90% dei quali funzionante) che hanno contribuito a scrivere la storia degli anni ’90.
Tra gli eventi che caratterizzeranno le giornate, un incontro, che si svolgerà nella sala conferenze del complesso (capienza: 150 posti), dove si parlerà del celebre Olivetti inventore dell’Olivetti Programma 101, il primo PC della storia. Ad aprire la manifestazione, vi sarà l’accensione e test annuale, a cura del team di BasicNet, dell’Apple-1uno dei rari prodotti Apple.
L’evento, patrocinato da Regione Lazio, Assessorato Alla Crescita Culturale del Comune di Roma è stato organizzato dall’associazione culturale “Vintage Computer Club Italia” che punta, tramite le sue attività, alla promozione ed alla preservazione della cultura informatica.
Come si può leggere sul sito internet della manifestazione, l’ingresso è gratuito e l’invito a partecipare è rivolto a studenti, professionisti ed appassionati del settore che vogliono rivivere le emozioni dei ricordi o che, semplicemente, vogliono curiosare e scoprire da vicino la storia di queste macchine sempre più vicine a noi.
Francesco Cucci