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Arti performative e sfide sociali: il Convegno alla Sapienza

Il Teatro, una risposta alle sfide sociali.

Il Teatro, una risposta alle sfide sociali.

L’ Università di Roma La Sapienza, l’ 11 e il 12 giugno, ha ospitato, presso l’ Aula Levi dell’Ex Vetreria Sciarra, il secondo convegno internazionale “Teatro come ambiente arricchito. Arti performative e sfide sociali”. L’evento è stato organizzato da Roberto Ciancarelli, docente di Discipline dello spettacolo alla Sapienza, in collaborazione con Fabiola Camuti dell’Università di Amsterdam e Aldo Roma.
Il convegno è stata l’occasione per studiosi e artisti per dialogare sulle potenzialità del teatro e delle pratiche artistiche in ambito sociale e comunitario e documentare significative modalità d’intervento e acquisire nuove consapevolezze teoriche e pratiche.
Tra i temi della riflessione: Il teatro dentro e fuori gli spazi della reclusione: discontinuità e prospettive e Opera delle convulsioni e invenzione dell’isteria; The Promises of Participation: Performance and the Amateur Turn; Ri-abitare la scena: gli spazi diversi del teatro diverso e Il teatro contemporaneo come strumento culturale; Il caso di Spettatori Migranti, un progetto di spettatorialità integrata a Roma.
A costituire il comitato scientifico del convegno, Roberto Ciancarelli, Guido Di Palma, Sergio Fucile, Raimondo Guarino, Aleksandra Jovićević, Stefano Locatelli ed Eleonora Palma.
Le giornate, sono state un’opportunità per mettere in evidenza quanto il teatro sia per tutti. Attraverso le attività performative, infatti, s’impara a conoscere meglio se stessi, i propri limiti e potenzialità e gli altri: anche per questo è un ottimo strumento per costruire ponti, proprio lì dove prima c’erano muri; il teatro aiuta a sradicare l’egoismo e a seminare nei pensieri. Inoltre, l’ attività teatrale, nel tempo si è andata sempre più ad arricchire ed oggi si svolge ad esempio anche nelle carceri e nei centri di salute mentale.
Alessia Tito