La Generazione Erasmus è la prima generazione di europei che ha fatto dello scambio culturale la sua base di partenza: e, gli orizzonti del patrimonio culturale comune, oltre a plasmare la nostra identità e vita quotidiana, disegnano scenari inaspettati.
Le città e i borghi d’Europa, i paesaggi naturali e i siti archeologici di città lontane dalla nostra: “non si tratta soltanto di letteratura, arte e oggetti, ma anche delle storie che raccontiamo, del cibo che gustiamo in compagnia, dei film che guardiamo per riconoscere noi stessi”.
European Year of Cultural Heritage: l’anno europeo del patrimonio culturale indetto dalla Commissione Europea
Da queste premesse, si è inaugurata a Roma dal 15 al 18 novembre 2018, l’undicesima edizione dell’Incontro Culturale Erasmus (ICE), l’evento con cui Erasmus Student Network (ESN) Italia si propone di far conoscere le bellezze artistiche della Città Eterna a 3000 studenti internazionali in scambio nella nostra penisola e che, per l’occasione, si riuniranno nella capitale per vivere un momento di incontro culturale d’eccezione.
Quale migliore cornice per un evento di tale tipo se non Roma, la città Eterna, che, come nessun’altra in Italia, unisce il fascino della cultura e della storia millenaria del nostro Paese, all’aura di istituzionalità conferitale dal suo ruolo di capitale?
L’edizione dell’evento di quest’anno ha una particolarità unica: avrà luogo, infatti, durante l’European Year of Cultural Heritage, l’anno europeo del patrimonio culturale indetto dalla Commissione Europea per incoraggiare il maggior numero di persone a scoprire e lasciarsi coinvolgere dal patrimonio culturale dell’Europa, col fine di rafforzare il senso di appartenenza a un comune spazio europeo, in virtù del motto “Il nostro patrimonio: dove il passato incontra il futuro”.
Medesimo è il titolo della conferenza che ha aperto l’appuntamento, tenutasi lo scorso 15 novembre presso la sede romana del Parlamento europeo: la diversità rappresenta una risorsa e, come tale, va preservata.
La mobilità studentesca e l’interscambio di esperienze formative rappresentano un elemento significativo di arricchimento interculturale che, come sottolinea il vice ministro al Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca Lorenzo Fioramonti, “permettono di formare una generazione in grado di decodificare la complessità”.
Comprendere che “l’eredità culturale altrui non è una minaccia alla mia” e costruire l’interesse nazionale attraverso il dialogo: il vice ministro, introducendo la mission della conferenza, ne ha tratteggiato gli obiettivi ultimi.
E, a indicare la via della formazione interculturale, il Direttore Agenzia Nazionale Giovani Domenico de Maio: “non abbiate timore di ricalibrare il vostro percorso. Quando stentate a riconoscerlo, guardate il disegno. In che disegno abitate?”.
Un ruolo decisivo, nell’interscambio culturale tra studenti, è quello sapientemente svolto dai membri di ESN (Erasmus Student Network), la più grande associazione interdisciplinare di studneti in Europa, riconosciuta dalla Commissione Europea e presente in 40 Paesi ed oltre 500 università.
Lavorando nel rispetto del motto “Students helping students”, ESN si propone di rappresentare gli interessi degli studenti internazionali e sostenere la mobilità studentesca, contribuendo al miglioramento delle politiche europee nell’ambito della mobilità internazionale, attraverso progetti di ricerca come #ErasmusUpgrade e di policy suggestion come la Carta della Generazione Erasmus.
Di esperienze, motivazioni e eventi, abbiamo parlato con Serena D’Amato, Capo Comitato Organizzatore Incontro Culturale Erasmus e Vicepresidente Erasmus Student Network Italia.
Nicoletta Labarile