Intranet, un progetto per tempi ibridi. Di questo si è parlato con Giacomo Mason, project manager di Intranet Management, nel corso della lezione evento di Comunicazione per il management di impresa, erogata dal corso di laurea magistrale in Organizzazione e marketing per la comunicazione di impresa della Sapienza Università di Roma. L’incontro si è tenuto ieri nell’aula Blu 4 della Città Universitaria.
Mason è stato introdotto dal titolare del corso, il prof. Marco Stancati, che ha illustrato due esempi d’avanguardia per ciò che riguarda la comunicazione interna delle aziende come Adriano Olivetti ed Enrico Mattei. Proprio di quest’ultimo, fondatore di Eni, ha illustrato l’idea che “la comunicazione è fondamentale per convincere il pubblico”, al punto da editare, oltre quotidiano “Il Giorno” dedicato all’opinione pubblica, anche alcuni periodici mirati proprio alla comunicazione interna. Per lui, infatti, i feedback dei propri dipendenti sono fondamentali per assettare l’azienda in maniera funzionale. “Per questo – ha aggiunto Stancati – ad uno come Mattei l’idea di un’intranet aziendale sarebbe piaciuta”.
Il microfono è quindi passato a Mason, che ha iniziato col dire che nelle aziende, se si investe molto sulla comunicazione esterna, si dedica poca attenzione alla comunicazione interna. Ha quindi spiegato come è cambiato il ruolo del comunicatore aziendale con l’avvento di una società sempre più ibrida, la cui ibridazione è evidente nell’uso ormai quotidiano di strumenti ibridi: l’auto ibrida, lo smartphone, i centri commerciali e la stessa rete Internet. Se, quindi, prima il comunicatore era una sorta di “vigile” che controlla tutto ciò che passa dall’azienda, oggi esso è invece una figura più ibrida. L’intranet management deve attirare a sé una serie di competenze diverse, ed anche per questo si individua con difficoltà la propria posizione in un ipotetico organigramma. Se è certamente un operatore delle risorse umane, è necessario però che abbia competenze anche riguardo all’informatica e alla comunicazione digitale. Masoni ha quindi illustrato una serie di esempi di intranet, che oggi riescono ad essere più performanti attraverso l’interattività, la profilazione, la personalizzazione e le tecnologie responsive. “Le intranet non si comprano, ma si costruiscono”, ha spiegato, a seconda delle esigenze e dei bisogni dell’azienda e degli stessi dipendenti. Dipendenti che smettono di essere piegati al mero ruolo di utenti, ma diventano partecipanti, individuandosi essi stessi protagonisti nell’ideazione e nella gestione dei contenuti di una intranet.
Mason ha poi elencato alcune delle difficoltà che a volte si incontrano nella realizzazione delle reti intranet, che talvolta appaiono come delle “città fantasma”, perché nessuno le utilizza oppure perché non sono aggiornate. Uno degli errori che talvolta si commettono è pensare che basti la grafica accattivante per rendere efficiente una rete intranet. Ma ancor peggio è l’idea di pensare al posto degli altri, stabilendo a priori quali sono i bisogni e le necessità dei propri dipendenti. “Bisogna uscire dall’ottica di scattisti e cominciare a pensare da maratoneti”, ha aggiunto, spiegando come sia indispensabile eliminare man mano le barriere in ingresso, favorendo un più pieno coinvolgimento degli utenti. In questo modo saranno gli utenti stessi a sentirsi protagonisti e a contribuire per migliorare l’azienda. Mason ha concluso il suo intervento con la formula del cambiamento: Cambiamento = Motivazione + Opportunità – Resistenza: “Un’alta motivazione e maggiori opportunità di utilizzo, se ridotte al minimo le barriere tecnologiche, rappresentano la ricetta perfetta per un’intranet buona”.
Insieme a Mason, è stato presente all’incontro anche Michele Melis, user experience designer e cofounder di The Hub Roma, che ha fatto notare come in realtà anche alcuni anni fa, sebbene la cosa fosse meno diffusa e più difficilmente accessibile, era possibile mettere in atto strategie di comunicazione digitale che oggi sono diventate quasi scontate. Dopo un breve dibattito con gli studenti, l’incontro si è concluso con la consegna di un attestato di partecipazione ai due relatori.
Per RadioSapienza abbiamo intervistato Giacomo Mason:
Francesco Amato