Presentati, giovedì 13, al Coris, i risultati della ricerca “Quale Europa nell’informazione televisiva?”. Il progetto nasce con un obiettivo chiaro: monitorare la campagna elettorale condotta su TG e talk di approfondimento delle sette reti generaliste. Oggetto di studio sono state le quattro settimane di campagna elettorale delle europee 2019, dal 29 aprile al 24 maggio. La ricerca, nata grazia alla collaborazione tra l’Osservatorio Mediamonitor Politica del Coris e l’osservatorio TG Eurispes, ha coinvolto anche gli studenti della classe di “giornalismo radiotelevisivo” del Coris. Presenti in sala Christian Ruggiero, Professore Associato in “Sociologia dei Processi Culturali e Comunicativi” e direttore scientifico del progetto, e Luca Baldazzi responsabile osservatorio tg Eurispes. Vivace il dibattito, nato al termine della presentazione dei risultati. Accanto ai due relatori sono intervenuti Michele Prospero, Docente di “Filosofia della politica” e Paolo Petrecca, Vicedirettore RaiNews24.
Qual è stata l’Europa apparsa in tv?
La presentazione dei risultati si è aperta con una riflessione: le percentuali di chi segue l’informazione mainstream – quella televisiva, per intenderci- è in progressivo calo. Soprattutto il pubblico dei più giovani sembra preferire, in quote sempre maggiori, altri canali informativi. Difronte al televisore restano, in maggioranza, segmenti di pubblico sempre più anziani che inevitabilmente proiettano i propri gusti sulle scelte editoriali. Non è un caso che il tema delle pensioni e della sicurezza ha avuto una sovraesposizione sia nei telegiornali che nei talk. Se, soltanto dieci anni fa, la tv era decisiva per il consenso politico, oggi il suo peso risulta ridimensionato. Lo testimonia anche il fatto che i leder più presenti nei salotti televisivo sono stati Di Maio e Berlusconi, i quali, come sappiamo, non hanno ottenuto risultati elettorali all’altezza delle aspettative.
I risultati
Dalla ricerca emerge che la grande assente di questa campagna è stata proprio l’Europa. Nulla di nuovo, se confrontato con la copertura mediatica delle scorse elezioni: da quando per la prima volta i cittadini sono stati chiamati ad eleggere i propri rappresentanti al Parlamento europeo, le elezioni sono sempre state interpretate come una sorta di referendum sul governo in carica. Anche in questa occasione, in linea con la tradizione televisiva italiana, a monopolizzare la campagna elettorale non sono stati i temi europei e, neanche, le “tradizionali” battaglie sull’uscita o meno dall’Unione. Il tema centrale è stata la tensione costante all’interno della maggioranza. L’europee sono state presentate come un “test incombente”, il voto europeo è stato spesso “miscelato” alla cronaca politica interna “del giorno”.
Per conoscere nel dettaglio i risultati della ricerca: