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Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne

Il 25 novembre è la Giornata mondiale contro la violenza sulle donne, ricorrenza istituita il 17 dicembre 1999 dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite. Da allora, rappresenta il momento più importante dell’anno per parlare, informare e sensibilizzare su questo grave problema. Che riguarda tutti i Paesi del mondo.

La Sapienza ha voluto ricordare questa data con un seminario di interfacoltà presso l’Aula P1 nel Piazzale Aldo Moro,5. Momento molto importante a cui hanno preso parte numerosi studenti e studentesse .

Ospiti del seminario:                                                                                                                                                                              Raffaella Messinetti , Docente di Regolamenti delle reti , privacy e proprietà intellettuale.                                Beatrice Pisa Di Monterosa , Docente di storia delle donne.                                                                                                  Gaia Peruzzi , Docente di Sociologia dei processi culturali.                                                                                          Francesco Gosetti , Ricercatore Istituto Nazionale di Statistica.                                                                                    Stefania Basili , Docente di Medicina Interna.

Introdotto da Giovanna Gianturco , Docente di Fondamenti di Scienze sociali e coordinato da Giovanni Brancato , Assegnista di Ricerca in Sociologia dei processi culturali e comunicativi con i saluti di apertura di Giuliana Scognamiglio, Delegato del Rettore per le Pari Opportunità, Tito Marci, Preside della Facoltà di Scienze Politiche , Sociologia , Comunicazione e Antonella Polimeni , Preside della Facoltà di Medicina e Odontoiatria l’evento è stato un vero successo.

La violenza sulle donne è un argomento molto delicato che  ha molti volti; dai reati come la violenza fisica a quella sessuale, lo stupro, senza dimenticare la violenza psicologica.

In Italia e nel mondo subisce violenza, mediamente, una donna su tre dai 15 anni in su. Il timore della violenza è confermato dal dato secondo il quale il 53% di donne in tutta l’Unione Europea afferma di evitare determinati luoghi o situazioni per paura di essere aggredita.

Un atto di violenza contro le donne può accadere ovunque: dentro le mura domestiche, sul posto di lavoro, per strada. Sono spesso i partner o gli ex partner a commettere gli atti più gravi: in Italia sono, infatti, responsabili del 62,7% degli stupri. Una lunga scia di violenza che può culminare con l’estrema conseguenza: il femminicidio. Nel 38% dei casi di omicidi di donne, il responsabile è, ancora una volta, il partner.

Il 25 novembre è la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne . Una data scelta non a caso. In questo stesso giorno del 1960, furono uccise le tre sorelle Mirabal, attiviste politiche della Repubblica Dominicana. È una data importante, per ricordare a tutti che il rispetto è alla base di ogni rapporto e che non possiamo continuare a veder crescere il numero delle donne che subiscono violenza.

La società come ben sappiamo è un sistema di relazioni , la violenza sulle donne si riversa su tutto il sistema sociale perchè non riguarda solo il singolo , ma tutta la società. Basti pensare alla violenza assistita interfamiliare una forma di violenza domestica che coinvolge i minori costretti ad assistere a scene aggressive e che li influenzano pesantemente.

Si parla quindi di violenza simbolica , esercitata contro le donne , una violenza spesso sottovalutata.

Di grande importanza è dunque il ruolo delle istituzioni nel promuovere percorsi sanitari e la formazione di un personale sanitario adeguato.

Proprio nel Policlinico Umberto I è stato attivato un servizio di soccorso emergenza codice rosa il servizio ha la sua operatività presso il Pronto Soccorso Centrale, Ginecologico e Pediatrico. L’Associazione ” Differenza Donna “, è ospitata presso i locali della Clinica Ginecologica ed accoglie tutte le donne che vengono inviate alla loro attenzione.

Anche in ambito giuridico si cerca di intervenire per contrastare questo tipo di violenza .

La Convenzione del Consiglio d’Europa sulla prevenzione e la lotta alla violenza contro le donne e la violenza domestica (Convenzione di Istanbul) è una convenzione del Consiglio d’Europa contro la violenza sulle donne e la violenza domestica, approvata dal Comitato dei Ministri del Consiglio d’Europa il 7 aprile 2011 ed aperta alla firma l’11 maggio 2011 a Istambul (Turchia). Il trattato si propone di prevenire la violenza, favorire la protezione delle vittime ed impedire l’impunità dei colpevoli. È stato firmato da 32 paesi e il 12 marzo 2012 la Turchia è diventata il primo paese a ratificare la Convenzione.

In Italia, il 19 giugno 2013, dopo l’approvazione unanime del testo alla Camera, il Senato ha votato il documento con 274 voti favorevoli e un solo astenuto.

La Convenzione è chiara sulle strategie da adottare, riassunte nelle 3 P: Prevenzione, Protezione, Punizione, per raggiungere un unico grande obbiettivo, eliminare ogni forma di violenza e sopraffazione nelle relazioni di genere.

Molti sono i centri antiviolenza ,le strutture sanitarie e i progetti a favore delle donne come la recente mostra fotografica nell’atrio dell’Ospedale san Carlo a Milano . Le radiografie raccontano vite tutte diverse l’una dell’altra, ma che diventano la stessa storia, quella di 7 milioni di donne che in Italia hanno subito violenza fisica almeno una volta nella vita.

Pertanto la violenza di genere è un oggetto di ricerca particolarmente difficile. Quasi sempre il suo teatro è la casa e gli attori sono i familiari. Il problema è culturale poichè deriva da un’ idea familiare basata sui modelli dicotomatici non paritari . Pressione di norme tradizionalistiche. Presenza di tracce di patriarcato . Esperienza di sopraffazione e violenza. Diventa necessario un intervento per modificare una cultura che dà all’uomo l’ impressione di avere il controllo.

La violenza è una violazione di un principio di uguaglianza fra uomo e donna . Più la donna cerca di affermarsi come uguale in dignità, valore e diritti all’uomo, tanto più l’uomo reagisce in modo violento per paura di perdere anche solo alcune briciole di potere ciò  lo rende volgare, aggressivo e violento senza sapere però che la violenza è l’ultimo rifugio degli incapaci.