INSERIMENTO LAVORATIVO E HANDICAP
Lo scorso 20 novembre 2019 si è tenuto, presso “La Sapienza” Università di Roma, il Diversity Day, dedicato all’inserimento nel mondo del lavoro di studenti e laureati appartenenti alle categorie protette. L’evento si è svolto nell’edificio “Marco Polo” in Viale dello Scalo San Lorenzo n°82, è stato organizzato da Jobmetoo in collaborazione con la Camera di Commercio di Roma, e ha avuto inizio alle ore 9.oo. Questa giornata è stata scandita dalla conferenza introduttiva, svoltasi nell’Aula Magna della struttura, presieduta dal Rettore Eugenio Gaudio e sono intervenuti anche alcune personalità appartenenti al Comune di Rome e alla Regione Lazio, che si occupano dei diritti lavorativi degli studenti con disabilità. Dopo la conferenza le aziende, con i loro stand, hanno iniziato i colloqui con l’intento di assumere alcune delle persone candidate e che hanno partecipato alla manifestazione, chiedendo loro di presentare il loro Curriculum Vitae e sostenendo un piccolo colloquio in merito alle loro competenze.
QUALI LEGGI SUPPORTANO L’INSERIMENTO NEL MONDO DEL LAVORO DELLE CATEGORIE PROTETTE?
Il tema dell’inserimento nel mondo del lavoro di persone con handicap è sempre stato al centro del dibattito politico. La prima legge varata era la n°482/68, che obbligava aziende pubbliche ed enti privati all’assunzione, senza però tener conto delle effettive competenze. Questa legge obbliga i datori di lavoro, che hanno all’interno della loro azienda almeno 15 dipendenti, ad assumere un numero di soggetti appartenenti alle categorie protette che varia in base al numero dei lavoratori validi occupati. Quest’ultima è stata abrogata, e successivamente è stata varata la legge n°68/99.
CHE COSA CAMBIA CON LA LEGGE n°68/99?
Questa legge garantisce non solo un collocamento obbligatorio, ma mirato. La svolta, rispetto alla legge precedente, è stata caratterizzata dall’abbandono della filosofia assistenzialistica, che non basava l’assunzione sulle competenze richieste. La legge si rivolge agli aventi diritto e ai soggetti obbligati ad assumere. I primi sono:
- le persone in età lavorativa affette da minorazioni fisiche, psichiche o sensoriali e i portatori di handicap intellettivo, con un riconoscimento dell’invalidità civile superiore al 45 per cento;
- le persone invalide del lavoro con un grado di invalidità superiore al 33 per cento, le persone non vedenti, sorde o mute e le persone invalide di guerra, invalide civili di guerra e invalide per servizio con minorazioni.
Mentre i soggetti obbligati ad assumere sono:
- gli enti pubblici
- i partiti politici
- le organizzazioni sindacali e senza scopo di lucro
- le aziende e gli enti privati.
In base alla grandezza dell’azienda e al numero di lavoratori assunti, si hanno delle soglie da rispettare: ad esempio, se l’azienda possiede un numero pari a 50 dipendenti, è obbligata ad avere all’interno del suo team il 7% di persone con disabilità. Se invece l’azienda ha al proprio interno un numero di dipendenti tra i 36 ed i 50, è obbligata a garantire un posto di lavoro ad altri due dipendenti; infine, se l’azienda è molto piccola e ha al suo interno tra i 15 ed i 35 dipendenti, allora è obbligatorio assumere un solo lavoratore. Per l’avviamento lavorativo la persona con handicap, deve iscriversi al Centro per l’impiego territoriale e deve aver presentato varie documentazioni tra cui: una documentazione che attesti l’identità, la formazione professionale e l’accertamento dello stato di disabilità. Successivamente il lavoratore è inserito in una graduatoria pubblica, creata rispettando i principi della legge n°68/99. Una volta inoltrata la richiesta di assunzione, l’ufficio competente provvede ad incrociare le domande di lavoro e le offerte presenti sul mercato. Il fine ultimo del collocamento mirato è quello di assegnare al lavoratore disabile, in base alle proprie competenze, l’impiego più adeguato. I lavoratori disabili, licenziati per riduzione di personale o per giustificato motivo oggettivo, mantengono la posizione in graduatoria acquisita all’atto dell’inserimento nell’azienda.
DISABILI E LAVORO NEL PANORAMA ATTUALE
Secondo i dati Istat, ad oggi solo il 16% dei lavoratori disabili ha un impiego, mentre l’84% è disoccupato. Questo dimostra la gravità della situazione attuale poichè nonostante l’impiego della legge n°68/99 poco sembra essere cambiato. Una metodologia d’intervento funzionale e mirata può essere d’aiuto nel favorire l’integrazione totale della persona all’interno del contesto lavorativo. Due dei principi fondamentali su cui si basa il nostro ordinamento costituzionale sono l’articolo 1, il quale afferma che l’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro e che la sovranità appartiene al popolo; mentre il secondo pilastro costituzionale è rappresentato dall’articolo 3, il quale afferma che tutti i cittadini hanno pari dignità sociale sono uguali davanti alla legge, senza alcuna distinzione. Questo dimostra che tutti i cittadini dovrebbero avere le stesse opportunità lavorative, cosa che ad oggi non si è ancora completamente verificata, e ci auspichiamo che possa verificarsi in futuro.