Carpi, città della provincia emiliana resa tristemente celebre nel 2012 per le tracce lasciate dal sisma è al centro de “Il silenzio delle campane”, romanzo d’esordio delle giornaliste Antonella De Minico e Jessica Bianchi.
Dal 3 marzo in tutte le librerie, il libro racconta il tremare della terra che costringerà i protagonisti della storia a prove ancora più dure di quelle a cui li hanno sottoposti le incessanti scosse.
Le campane del Duomo non rintoccano le ore, in città manca l’eco dei passi. Nessun allarme risuona all’impazzata come la notte in cui tutto finì. La notte in cui ogni certezza fu spezzata. Se non fosse per le sirene delle ambulanze, il silenzio avrebbe la meglio su Carpi, proprio quando la ricostruzione delle vite, delle case e delle cose ha iniziato il suo corso.
A causa del terremoto in Emilia sono morte 17 persone e 15mila sono state costrette a lasciare le proprie abitazioni. Sono molte le famiglie che portano ancora oggi i segni nell’animo, tra cui quella di Emma e Carlo. Sposati da più di quarant’anni, vivono in un equilibrio apparente dalla morte del loro unico figlio. Poi c’è Anna, che non si è mai liberata della presenza di Giacomo, ex marito ingombrante, da cui ha avuto due figlie, fragili e ribelli. Anche Dio sembra aver deciso di restare in silenzio, proprio quando la ricostruzione delle vite, delle case e delle cose ha iniziato il suo corso.
LE AUTRICI
Antonella De Minico è nata a Carpi e dopo 10 anni in cui ha vissuto a Milano è tornata nella città dei Pio. È una giornalista e quando scrive perde il senso del tempo. Ama leggere, viaggiare, ascoltare storie e osservare con occhi curiosi, ma in silenzio, le vite intorno a lei. Ha pubblicato una raccolta di poesie dal titolo “Spettatrice” (Ennepilibri, 2006) e una narraguida con taglio psy di cui è coautrice sugli chef di Milano “Ristoranti a Milano. 100 chef imperdibili in città” (Novecento editore, 2015).
Jessica Bianchi vive a Carpi dove lavora come giornalista. Ama le persone che sanno ascoltare, le donne coraggiose, un buon bicchiere di vino e il vento sulla faccia.
ROUND ROBIN EDITRICE
La Round Robin nasce con l’obiettivo di coniugare narrativa di giovani autori emergenti e inchiesta giornalistica. Negli anni si consolida nell’ambito della saggistica, del giornalismo investigativo e del graphic journalism con titoli dal forte richiamo al sociale e alla lotta alle mafie. Tra le firme che oggi compongono il catalogo Round Robin, anche nomi del giornalismo italiano mainstream come Gianni Barbacetto (Il Fatto Quotidiano) e Giovanni Tizian (L’Espresso). Molte le pubblicazioni degli ultimi anni in cui spiccano autori della grande letteratura italiana, da Andrea Camilleri al premio Nobel, Dario Fo, che hanno collaborato e contribuito ad alcune pubblicazioni (“Antonino Caponnetto, non è finito tutto” e “Sulla cattiva strada, seguendo Don Gallo”). Rinomati i premi assegnati alla casa editrice, tra cui il Premio Giancarlo Siani, il Premio Andrea Pazienza e la candidatura per tre volte al Premio Strega, con “La guerra è finita”, “Orientalia” e “Atlas”.