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Ah che bell’ o café

Caffè e cappuccino sono le bevande più diffuse e amate in Italia. Il loro consumo avviene di norma al mattina ma si ripete più volte nel corso della giornata.

Lo consuma il 97% della popolazione italiana e quest’ultimo sta crescendo in modo esponenziale in tutto il mondo; questi due prodotti rappresentano oggi dei simboli del made-in Italy.

Oggi in Italia ci sono circa 150 mila bar che ogni giorno servono 175 tazzine di caffè ciascuno, contando solo l’Espesso. Dati che fanno capire bene la passione degli italiani nei confronti di questa particolare bevanda.

Il primo bar denominato “bottega del caffè” fu aperto nel 1683 sotto i portici di Piazza San Marco; il merito dell’ introduzione del caffè in Italia e della diffusione del suo cospicuo consumo è del medico botanico Prospero Alfino, che dopo un viaggio in Egitto portò in Italia una grande quantità di caffè, proponendolo ai veneziani come medicinale.

Gli italiani sono stati i primi inventori al mondo della macchinetta del caffè; il primo brevetto fu registrato nel 1884 dal torinese Angelo Moriondo.

L’inventore della moca fu invece Alfonso Bialetti che nel 1933 ha inventato questa particolare macchina per preparare il caffè, da sempre pubblicizzata dall’iconico omino con i baffi fin dai tempi del Carosello.

Nel 1999 è stata fondata anche l’Università del Caffè che nasce a Napoli ma è subito trasferita a Trieste: a differenza di quanto comunemente si pensi in Italia il titolo di “città del caffè” spetta a Trieste e non a Napoli, che si è meritata questo epiteto per via delle numerose imprese che si occupano della produzione e torrefazione di caffè.

Caffè e cappuccino hanno quindi un posto speciale nel cuore degli italiani e ad oggi  sono un simbolo dell’italianità nel mondo.