Per catcalling si intende un comportamento inopportuno e/o una violenza verbale a sfondo sessuale che una donna riceve in luoghi pubblici da parte degli uomini. Comportamenti come fischi, clacson, smorfie e apprezzamenti verbali spesso volgari possono danneggiare l’autostima delle donne che troppo spesso si sentono giudicate per il loro corpo.
Origine e significato del termine
Il termine catcalling deriva dall’unione di due parole inglesi cat (gatto) + calling (chiamare). Il sostantivo catcall nel significato originario indicava “lamento dei gatti durante la notte”. Nel XVII secolo veniva utilizzato nei teatri inglesi per indicare comportamenti come fischi mirati per disapprovare un artista non piaciuto. Nei nostri giorni ha assunto un nuovo significato. Chiamiamo catcalling un insieme di comportamenti ritenuti fuori luogo; le vittime sono le donne che si sentono giudicate e spesso offese da sconosciuti in luoghi pubblici. L’Accademia della Crusca propone la seguente definizione del termine catcalling “molestia sessuale, prevalentemente verbale, che avviene in strada.”
Testimonianze
Molte donne iniziano a mobilitarsi e a farsi sentire per denunciare comportamenti ingiustificabili che frequentemente si ripetono. Video molto discusso quello di Aurora Ramazzotti in cui denuncia episodi di catcalling su instagram. Il suo sfogo: “Ci rendiamo conto che nel 2021 succeda ancora di frequente il fenomeno del catcalling?” Aurora vittima di catcalling mentre fa sport nella sua città. La sua testimonianza ha aperto un dibattito tra chi ritiene che il catcalling equivalga ad una vera e propria molestia e chi invece sminuisce il fenomeno comparandolo ad apprezzamenti.
Sui social si è aperto un vero e proprio dibattito nel mese di aprile. La conduttrice Michelle Hunziker si schiera con la figlia definendo il fenomeno del catcalling “irrispettoso e volgare”. La presentatrice televisiva Stefania Orlando su un tweet scrive ben chiaro “il catcalling non è un complimento ma una molestia” L’attrice Vittoria Puccini che dichiara di averlo subito anche lei, definisce il catcalling una vera aggressione verbale. Molte sono le donne che ultimamente hanno preso parola sul tema.
Nessuna legge specifica
In Italia non esiste una legge specifica per casi di catcalling, il dibattito pubblico è diviso tra chi ritiene che sia essenziale avere una legge che punisca tale comportamento e chi invece ritiene che il catcalling sia un insieme di apprezzamenti e che quindi non ha le caratteristiche per costituire un reato. Esiste, tuttavia, il reato di molestia e disturbo alle persone (art. 660 del codice penale) che recita “chiunque, in un luogo pubblico o aperto al pubblico, ovvero col mezzo del telefono, per petulanza o per altro biasimevole motivo, reca a taluno molestia o disturbo” è punito con l’arresto fino 6 mesi o un’ammenda fino a 516 euro.
Il catcalling ha alcune caratteristiche che coincidono con tale reato, ad esempio il luogo dove avviene: luogo pubblico, la petulanza intesa come arroganza e il disturbo arrecato alla vittima. La differenza però è nel fatto che nel primo caso il crimine viene punito per il turbamento alla pubblica tranquillità mentre il fenomeno del catcalling dovrebbe essere punito per lesione alla dignità della persona offesa.
In altri paesi sono state prese misure più mirate per il fenomeno del catcalling. Ad esempio in Francia il catcalling è punito con l’ammenda fino 750 euro dal 2018. Le violenze sessiste comprese quelle verbali in strada sono considerate reato.
Differenza tra complimenti e catcalling
Molto spesso il catcalling viene sminuito soprattutto dagli uomini i quali ritengono che gli apprezzamenti devono considerarsi complimenti.
La verità è che ricevere complimenti fa sempre piacere a tutti, alle donne, agli uomini ma il complimento implica rispetto per la persona. Quando si parla di catcalling si intendono commenti espliciti sessisti non richiesti e soprattutto non apprezzabili dalle donne che si sentono vittime di commenti sporchi e giudizi imbarazzanti. Dunque, i complimenti sono ben accetti sempre, ma una donna deve avere la libertà di non cambiare marciapiede quando vede un gruppo di uomini pronti a commenti sporchi in linguaggio animalesco.