Il 28 settembre è stata celebrata la Giornata Internazionale dell’aborto sicuro, una data che porta con sé un’importanza storica nella cultura femminista diventata icona dei valori di libertà.
Come e quando nasce la Giornata Internazionale dell’aborto sicuro?
La sua prima celebrazione risale al 1990 quando numerose attiviste decisero di portare avanti una campagna d’azione a favore della depenalizzazione dell’aborto in America Latina e nei Caraibi, chiamata Campaña 28 de Septiembre por la Despenalización del Aborto.
La scelta del 28 settembre non fu casuale: infatti, questa data – che oggi viene ricordata per la giornata del «grembo libero» in cui si chiede un aborto sicuro e legale per tutte le donne – in Brasile coincideva con la giornata commemorativa per l’abolizione della schiavitù.
Nel 2011 le Women’s Global Network Reproductive Rights (WGNRR) – dopo anni di lotte e mobilitazioni attraverso International Contraception, Abortion and Sterilisation Campaign (ICASC) e Call For Action (C4A) – sono riuscite a portare una solidarietà globale nei confronti di queste tematiche. Proprio per questo, nello stesso anno è stata ufficialmente istituita la Giornata dell’aborto sicuro, atta a garantire a tutte le donne una tutela per la propria salute.
La celebrazione della Giornata in Italia
Per quanto riguarda la situazione italiana, invece, la legge sull’aborto – Legge 194 – è stata decretata nel 1978. Con questa legge in Italia si è voluto sancire il consenso ad ogni donna, nei casi previsti, di poter ricorrere all’ Interruzione Volontaria di Gravidanza (IVG) in una struttura pubblica.
La legge però non frena gli obiettori di coscienza. Dato il loro continuo aumento negli ospedali pubblici e privati, proprio lo scorso 28 settembre tutti gli attivisti di Libera di Abortire – la campagna a favore della libertà di scelta sull’aborto, promossa dai Radicali Italiani – hanno deciso di presenziare dinanzi ad alcune scuole e università per cercare di sensibilizzare e instaurare un dibattito sulla questione dell’aborto in Italia, distribuendo il loro vademecum. In questa giornata, ad aderire alla campagna sono state le città di Roma, Milano, Taranto, Bologna, Cremona, Perugia, Palermo, Macerata, Pescara, Chieti e Teramo.
La campagna ha l’obiettivo di mettere in luce alcune problematiche riscontrate dagli attivisti, relative all’aborto, presenti in Italia e rivolgere un appello al Ministero della Salute per avanzare una proposta di legge che possa sopperire ad esse.
Nella nostra intervista siamo riusciti ad approfondire la campagna e l’iniziativa portata avanti il 28 settembre con Vittoria Loffi, coordinatrice di Libera di Abortire.