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Il ruolo dei media system nella società di oggi

L’emergenza da COVID19 è un tema affrontato ormai giornalmente e di cui si sente parlare ovunque. Ma forse i media si sbagliano a parlare della pandemia nel senso più stretto della sanità. La professoressa Donatella Pacelli, in collaborazione con Camilla Rumi, ha deciso di affrontare un altro problema figlio della pandemia stessa nel loro libro “media system” dove tema principale è la tutela dei minori in un mondo che si basa tutto su una linea sottile tra l’online e l’offline. La pandemia ha restituito scenari difformi soprattutto nei bambini, non c’è più il contatto vero e proprio con gli altri che serve inevitabilmente per la crescita. Esempio eclatante è nelle scuole con la DAD dove lo studente non ha più un confronto diretto con la propria insegnante o con i suoi compagni ma si ritrova nella sua stanza davanti a uno schermo.  Durante l’incontro del 21 gennaio sulla presentazione del libro, la professoressa Pacelli sostiene però che è inutile dare la colpa all’emergenza sanitaria riguardo questa non curanza delle tutele minorile proprio perché il COVID è un fatto straordinario, le disuguaglianze no. Non si può lasciare da sola una categoria così ampia di persone mentre si parla di generazione perduta. Non si può stare in silenzio a guardare.

La presentazione del libro “media system” ha visto coinvolti oltre le protagoniste e autrici del libro anche altre figure che sono state per la professoressa Pacelli molto importanti per il suo viaggio come il professor Antonio Augenti che invece concentra il problema sulla tecnologia sostenendo che ormai siamo diventati un popolo distratto, di indifferenti e che le responsabilità degli adulti non sono trascurabili. Si chiede durante la sua analisi se la scuola e la famiglia non siano troppo sovraccaricate di responsabilità e se occorrano nuovi soggetti a subentrare per far sì che ci sia un reale cambiamento.

Segue l’intervento del professor Mario Morcellini che sottolinea che in questi duri anni i minori non sono sempre stati lasciati da soli portando all’attenzione due fatti istituzionali accaduti, come la proposta nel 2020 di riconoscere l’accesso a internet come nuovo diritto umano da parte di David Sassoli e la restituzione dell’educazione civica nelle scuole nel 2019. Ma poi torna anche lui alla fase critica di questa analisi affermando che le emergenze non fanno mai dare all’uomo il meglio di sé. Il COVID è importante perché sottolinea la radicalizzazione delle povertà formative.

Successivi sono stati i saluti da parte di Gianpiero Gamaleri che per problemi tecnici non ha potuto presiedere l’incontro lasciando il compito alla dottoressa Pacelli che invece da poi la parola alla professoressa Mihaela Gravila che concentra la sua analisi sul tema dell’audiovisivo. Fa notare la presenza elevata di fasce molto basse di età e di come gli adulti ormai trattano i bambini non più come tali. Ricorda che lo scorso dicembre è stato introdotto il nuovo testo unico dell’audiovisivo ma che non è stato posto il problema che i minori vengono messi davanti a contenuti non adatti.

Importante l’intervento dello psicologo Giovanni Biondi che pone l’attenzione su un fatto cruciale per l’analisi ovvero quella che il COVID ci ha distanziati. Mentre prima si vedeva nel domani la felicità oggi si sente una certa nostalgia del passato, il presente invece cambia continuamente e il futuro lo vediamo lontano.

Ulteriori ringraziamenti e saluti sono stati fatti da Massimiliano Padula, Maria Eleonora Lucchin e Iside Castagnola.

A chiudere l’incontro la coautrice Camilla Rumi rinnovando i ringraziamenti.