Non solo covid, sensibilizzazione allHIV e all’AIDS.
In vista del 1° dicembre, il world aids day, la Sapienza ha deciso di fare un convegno per sensibilizzare sull’aids.
La rettrice ha iniziato facendo presente i dati usciti il 28 novembre, dell’alleanza nazionale AIDS dell’Istituto Superiore Di Sanità. In media ci sono 3 casi ogni 100 mila residenti.
Incidenza in diminuzione rispetto al resto dell’Unione Europea (dove l’incidenza è circa al 4,3 casi per 100 mila residenti).
L’infezione è più diffusa tra i maschi, nella fascia d’età 30-39 anni e tra i 25 e i 29 anni ed è attribuibile per oltre l’80% dei casi ai rapporti sessuali. Leggendo questi dati la rettrice Antonella Polimeni ha voluto parlare dell’importanza della sensibilizzazione e soprattutto della conoscenza di questa malattia, solo attraverso il sapere possiamo proteggerci.
Giuliana Scognamiglio, presidente del comitato unico di garanzia (CUG), fa presente anche lei dell’importanza della conoscenza e l’educazione; solo grazie a queste riusciamo ad avere la responsabilità di rispondere personalmente attraverso l’adozione delle misure preventive per evitare rischi a sé e agli altri.
Successivamente ha parlato Thomas Clist, rappresentante degli studenti promotori facendo presente lo stigma che costringe le persone con HIV e AIDS a vivere ogni giorno. L’educazione sessuale riguarda tutti ed è necessario parlarne e ha ricordato Giulio Maria Corbelli, morto prematuramente, attivista LGBT+ ed ex direttore di Gay.it
Abbiamo avuto Andrea Lenzi, UNESCO Chair on Urban Health. Egli ha parlato dell’importanza della salute urbana, di come, anche dopo l’esperienza COVID, abbiamo visto come le malattie viaggino senza distinzioni di classe, sesso, razza; stessa cosa vale per l’HIV e AIDS. E anche l’importanza dell’educazione sessuale nelle scuole primarie.
Claudio Maria Mastroianni, direttore del dipartimento di sanità pubblica e malattie infettive, ha fatto una panoramica storica sull’HIV e AIDS facendo riferimento alla diffusione del virus dall’Africa Subsariana fino agli Stati Uniti D’America e poi Europa, uno dei principali vettori di diffusione erano le iniezioni endovenose, motivo per cui inizialmente era una malattia relegata alla comunità di tossicodipendenti.
Grazie alla scoperta del virus avvenuta grazie a Robert Gallo e alla storia della scoperta dei medicinali, ad oggi stanno attuando delle sperimentazioni per i vaccini HIV/AIDS.
Nel mondo nel 2021 ci sono stati 1.5 milioni di nuovi infetti, 38.4 milioni di persone che vivono con l’HIV nel 2021.
Gabriella d’Ettore ha parlato sulle nuove strategie di gestione. L’obiettivo attualmente è il well-being, lo stare bene con la malattia, la convivenza con il virus che non da problemi di qualità della vita. Ha parlato anche dell’invenzioni di app che attraverso la gamification cercano di arrivare di più ai giovani e dargli le informazioni giuste sull’AIDS e HIV.
Leonardo Campagna, dottorando in storia dell’Europa, ci ha parlato di HIV e AIDS nella cultura popolare e nella storiografia. Ci ha parlato del buco storiografico, come se non fosse mai esistita in Italia l’AIDS e HIV e dello stigma che questo virus si porta dietro.
Eugenio Nelson Cavallari, dirigente medico di malattie infettive, ha parlato delle sigle della prevenzione dell’HIV:
- PrEP: Profilassi farmacologica pre esposizione, è una compressa che si assume costantemente o a ridosso dei comportamenti a rischio e riduce fino al 99% il rischio di contrarre l’infezione
- PEP: La profilassi Post esposizione, un individuo può assumere dei farmaci dopo un comportamento a rischio e si assume per 4 settimane abbattendo il rischio di instaurare l’infezione cronica
- U=U: Undetectable=Untransmittable quando la persona con HIV, grazie ai farmaci, riesce a non avere l’infezione trasmettibile agli altri)
Daniele Gianfrilli, professore di endocrinologia, ha parlato di sessualità e HIV: possibili conseguenze dell’HIV e delle terapie sulla salute, parlando delle modifiche che possono avvenire nel resto del corpo a causa dell’HIV, tutto ciò evitabile attraverso un stile di vita salutare o una terapia farmacologica.
Successivamente hanno parlato del questionario creato dai ragazzi del collettivo LINK e hanno mostrato i risultati.
Fabio Lucidi, presidente del comitato tecnico scientifico sulla diversità e inclusività, ci ha illustrato lo stigma dell’AIDS e HIV. Successivamente ci sono state varie testimonianze reali: Antonello Dose, conduttore radiofonico non presente in aula ma attraverso un video che ci ha raccontato della loro esperienza da sieropositivo; Vincenzo Galluzzo, autore televisivo e scrittore, Ottavia Orticello, attrice e Francisco Cordoba e Bruno Petrosino, artista e attore.
Il convegno è terminato con il progetto di Ateneo: SAPIENZA SALUTE, questo sportello lascerà uno slot per counselling sulla salute sessuale ogni 2° giovedì del mese con 2 ambulatori dedicati con infettivologi, psicologici clinici ed ednocrinologico.
(Intervista realizzata da Camilla Gallo)