E’ al teatro Vascello di Roma che prenderà vita lo spettacolo dal titolo “L’Angeli Riabbelli “ di Massimo Verdastro.
Insolita è l’idea dell’attore, il quale decide di portare in scena episodi del Vecchio e del Nuovo Testamento attraverso gli scritti di Giuseppe Gioacchino Belli. Quest’ultimo da voce al dialetto romano, servendosi di quest’ultimo per interpretare in modo tragico-comico le Sacre Scritture e proporre in maniera diretta i pensieri del popolo.
Verdastro non da voce solo al Belli ma anche a Carlo Alberto Salutri, in arte Trilussa. Attraverso i versi del poeta si entra nel vivo delle sensazioni da lui provate nel descrivere il tema centrale dei componimenti : la guerra.
I conflitti vengono indagati in modo crudo e schietto, rendendo testimonianza degli orrori vissuti in prima persona da Trilussa.
Massimo Verdastro si fa carico di questo patrimonio artistico e lo regala ai suoi spettatori, proponendo un dirompente realismo – secondo lo stile del Belli- e l’immancabile satira sociale, caratteristica degli scritti di Trilussa.
E’ solo un elogio al dialetto romanesco o un modo di trattare tematiche importanti e controverse indorando la pillola?
In entrambi i casi Verdastro propone un’esperienza arricchente che ci costringe ad osservare realtà e cultura attraverso una doppia di troppo e un tono di voce sicuramente sopra le righe.
Massimo Verdastro, protagonista dello spettacolo di cui sopra, nasce a Roma, il 9 Settembre 1957.
L’incontro con il teatro avviene a soli diciotto anni e da quel momento non lo ha più lasciato.
Negli anni riesce ad avviare diversi progetti di natura teatrale che lo porteranno a spostarsi e far conoscere le proprie competenze per tutta la penisola.
Oltre al talento di attore, fiorisce come regista teatrale.