Cosa significa davvero sostenibilità di genere? Come è possibile raggiungerla? E qualcuno ci è seriamente riuscito?
Queste alcune delle domande a cui il Workshop: Imprenditorialità, Governance e Digitalizzazione per la Sostenibilità di Genere a cercato di dare delle ris
poste nella mattinata del 13 gennaio presso la Facoltà di Economia. L’evento, giunto ormai alla sua ottava edizione, è una delle principali iniziative di rilevanza scientifica – al pari di seminari, conferenze, studi, laboratori e pubblicazioni – organizzate da Ipàzia, l’Osservatorio Scientifico sulla Ricerca di Genere, la cui direttrice, Paola Paoloni ha introdotto e coordinato il meeting.
Ai saluti istituzionali della Rettrice, Antonella Polimeni, sono seguite le dichiarazioni di diverse figure istituzionali, nonché le testimonianze di rappresentanti di tre realtà del mondo manageriale impegnati sul tema: Banca IFIS S.p.A, Gruppo BULGARI e CBI S.c.p.a.
In particolare, per questa edizione, ci si è soffermati sulle tre tematiche nate dall’unione della sostenibilità e del genere: strumenti innovativi di finanza, digitalizzazione e nuove tecnologie, per lo sviluppo sostenibile dell’imprenditoria femminile; diversity management; imprenditorialità femminile nei principali settori del made in Italy.
L’evento, in linea con le tre mission dei Ipàzia (didattica, ricerca e contatto con il territorio) vuole promuovere una partecipazione diretta degli atenei e delle aziende per la risoluzione delle problematiche di squilibrio di genere. Per questo, come sottolineato dal suo Prorettore Fabio Lucidi, può essere inserito nel progetto della così detta Quarta Missione, che si pone l’obiettivo di abbattere le diseguaglianze di ogni genere. Non esiste, infatti, nessun dato che testimonia il superamento di queste ultime nei contesti nazionali. A tale scopo l’iniziativa vuole rafforzare il modulatore più efficace per il raggiungimento di questo obiettivo, quello di tipo educativo.
Un tema, quello di genere, che sta iniziando ad avere i suoi riscontri anche a livello europeo che, lo scorso 7 dicembre, ha visto l’approvazione della direttiva che impone alle società quotate in borsa di garantire una quota di genere del 40% in tutti i paesi membri, come ha ricordato Giuliana Scognamiglio, Delegata del Rettore per le Pari Opportunità.
Solitamente diviso in due sessioni – la prima plenaria, e la seconda di session parallele – quest’anno, nel suo ritorno in presenza dopo la pandemia, il workshop annuale ha deciso di dividere il programma in due giornate. A tale scopo la stessa Prof.ssa Paoloni ha invitato tutti i presenti a partecipare all’incontro previsto per il prossimo giugno a Matera in cui Ipàzia sarà ospite dell’International Forum of Knowledge Asset Dynamics – IFKAD, il cui presidente Giovanni Schiuma, ha partecipato all’incontro organizzato nell’Ateneo.
Gli interventi delle tre aziende, impegnate in diversi settori, dal bancario a quello del lusso, sono stati molto allineati sull’importanza della parità di genere, alla cui base, come affermato da Ernesto Fürstenberg Fassio, Presidente Banca IFIS S.p.A., c’è sempre un atteggiamento etico e morale. Molte iniziative sono state presentate, dall’Osservatorio, esposto dalla Direttrice Marketing di IFIS Rosalba Benedetto, in grado di misurare il ritorno delle attività sociali, all’impegno costante del gruppo BULGARI (rappresentato da Paola Campanelli) nei diversi settori dedicati alla sostenibilità.
“La donna deve emanciparsi economicamente e culturalmente, e puntare ad un cambio culturale” queste le parole di Liliana Fratini Passi, Direttrice Generale CBI S.c.p.a., che sottolinea come si dovrebbe partire dalle scuole per insegnare ai bambini un vero e proprio nuovo assetto sociale.
Storie di donne, storie di persone, storie che hanno testimoniato i dati riportati e le parole dette nella loro vera applicazione nel mondo del lavoro, hanno avuto un’importanza centrale nell’incontro, per ricordare che esiste sempre un reale riscontro nella vita quotidiana.
Ogni volta che c’è squilibrio dovrebbe scattare l’idea che questo squilibrio vada risolto, a prescindere che si tratti di donne o uomini, così la chiusura di Mauro Paoloni, Prof. di Economia Aziendale dell’Università di Roma Tre, sintetizza l’anima dell’iniziativa, per un futuro più equo ed inclusivo.
“L’uguaglianza di genere è più che un obiettivo. È una condizione indispensabile per affrontare la sfida della riduzione della povertà, della promozione dello sviluppo sostenibile e della costruzione di un buon governo”- Kofi Annan