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Seconda edizione premio Mimmo Candito al Circolo dei Lettori di Torino

Al Circolo dei Lettori di Torino si è tenuta la premiazione dei vincitori del Premio Mimmo Candito per un Giornalismo a Testa Alta. La premiazione è stata un grande successo, tutti i posti della sala erano esauriti, i vincitori sono stati eccezionali e non sono mancati anche momenti di commozione.

Massimo Giannini è stato ospite d’onore della serata, ha interloquito con i candidati, ha risposto a varie domande e ha parlato di ciò che racchiude il giornalismo nella sua essenza. Lo scrittore Marco Ravelli è stato il secondo ospite che, con u intervento a distanza da casa, ha parlato di Mimmo Candito.

La giuria era composta da un Presidente,  Paolo Griseri (La Stampa), Marina Forti (Internazionale), Simona Carnino (vincitrice della prima edizione) e Vincenzo Vita (Il Manifesto).

Il premio OPERA è stato assegnato a Federica Tourn, professionista freelance esperta di reporta di problematiche femminili e religiose, con il suo articolo “Quel prete è uno stupratore”. L’articolo è stato premiato per la sua originalità e audacia, un argomento come gli abusi sessuali perpetuati dai preti verso le suore è molto poco noto al pubblico dal momento che non ha molta visibilità nelle pagine media, in particolare in quelle italiane.

Grazie alla completezza delle testimonianze e ad un indagine condotta in vecchio stile, Federica Tourn è riuscita a cerare un racconto di grande forza ed impatto, facendo un accurato uso delle fonti e dimostrando una grande capacità di scrittura. La sua bravura è riuscita a sopperire alla mancanza, per evidenti ragioni, di testimonianze fotografiche e video.

L’inchiesta in quanto incentrata sul mondo ecclesiastico acquisisce automaticamente uno sguardo globale andando ad indagare realtà al di fuori del contesti italiano: lo sfondo narrativo è il tema delle discriminazioni di genere all’interno della Chiesa Cattolica e in modo particolare nelle missioni africane.

L’ottimo lavoro della giornalista Tourn ha reso più che meritevole un premio ad un giornalismo di inchieste pronto a raccontare verità scomode.

Inoltre è stato deciso di dedicare una menzione al lavoro di Daniele Bellocchio, pubblicista freelance che si occupa di reportage da zone problematiche di tutto il mondo, sul Nagorno Karabakh, zona geografica situata nel Caucaso meridionale appartenente all’Altopiano armeno dove si è consumata una guerra ormai dimenticata; grazie al reportage del giornalista freelance la narrazione dei fatti che si sono consumati nella regione è tornata alla ribalta.

Un altro premio assegnato durante la serata è stato il Premio Progetto d’Inchiesta, vinto da Letizia Tortello con la sua inchiesta “Marocco, donne fuori dal Medioevo”. Tortello è una professionista a La Stampa, inviata in Ucraina e curatrice di diverse inchieste su vari paesi europei.

Il suo progetto è costituito da un programma preciso e ben definito che si pone la finalità di raccontare il difficile percorso di transizione delle donne nella società marocchina verso il superamento delle disparità di genere. Grazie alla raccolta di testimonianze di varie associazioni di donne marocchine, Letizia Tortello si propone di raccontare e diffondere le storie di donne ancora soggette a pesanti discriminazioni.

Un forte interesse per la realtà che lega l’Italia e il Marocco è stato il motore del progetto: i contatti tra i due paesi ormai sono moltissimi e, non solo a Torino, ma in molte altre città della penisola vi risiede un grande numero di donne che, emigrando dal Marocco, arrivano in Italia e iniziano ad inserirsi nella nostra società.

Se si vuole assistere alla serata è possibile andare a vedere il video postato sul canale YouTube del circolo dei lettori o sul sito ufficiale premiomimmocandito.org.