Religioni, dialogo e sostenibilità sono i temi trattati nella conferenza organizzata dal Dipartimento Saras, in collaborazione con Fondazione Roma Sapienza, avvenuta martedì 18 aprile 2023 presso l’Edificio di Lettere dell’Università La Sapienza.
L’incontro si apre con la presentazione di Alessandro Saggioro, professore di Storia delle Religioni, che rivela l’ottimo rapporto dell’Ateneo con le chiese evangeliche, presente da anni.
In seguito la parola passa a Eugenio Gaudio, presidente di Fondazione Roma Sapienza, che anticipa la riflessione su come le ecocomunità cristiane dovrebbero relazionarsi con ogni pianeta, il quale è riconosciuto come soggetto di diritti capace di relazionarsi direttamente con Dio. I temi della giustizia economica e ambientale, prosegue Gaudio, sono infatti al centro dell’attività ecumenica, perché la giustizia climatica è strettamente connessa a quella sociale. Non a caso, molte religioni apparentemente diversi si trovano in assoluta consonanza su alcuni argomenti di fondo.
Arriva il turno di Maria Elena Lacquaniti, che fa parte della Commissione Globalizzazione e Ambiente (GLAM). Presenta la sua commissione, definendolo un piccolo organismo della FCEI (Federazione delle Chiese Evangeliche), sotto la quale sono rappresentate varie chiese evangeliche (come valdesi, battisti, luterani ecc.). La GLAM nasce nel 1998, subito dopo la costituzione di Ecken, la rete cristiana europea per l’ambiente, costituita a ridosso della seconda Assemblea ecumenica di Graz nel 1997. Quest’ultima ha rappresentato un momento per l’unità dei cristiani a livello mondiale, in quanto ha dato attenzione a un soggetto che fino a quel momento non era stato ben considerato: quello che i credenti chiamano il creato (cioè il pianeta). Il tema dell’Assemblea fu la riconciliazione: le chiese non possono affrontare le questioni mondiali se non trovano amore tra di loro. La riconciliazione, spiega Lacquaniti, non è solo l’unità dei cristiani per pregare, bensì il coinvolgimento alle situazioni umane ad ogni livello: esistenziale, sociale, politico, economico e ambientale.
In questo spirito nasce l’attivismo delle chiese, spiegabile attraverso la traduzione della fede in azione, o la lettura e l’applicazione del Vangelo. Da qui Lacquaniti parla di “attivismo radicato nella fede“: quando i credenti agiscono di persona, la fede incontra il tessuto sociale, economico e politico. La riconciliazione con il creato passa attraverso una riconciliazione con la spiritualità della terra, che coincide a sua volta con la spiritualità dell’uomo. Da qui si innesca l’ecoteologia, che mette in discussione l’interpretazione antropocentrica (l’uomo al centro di tutto).
Infine Lacquaniti presenta 3 progetti. Il primo è quello delle ecocomunità, che nascono nel 2009, e consistono nel mettersi al servizio del creato: i membri di una determinata chiesa sono consapevoli su tutti gli argomenti proposti dalla scheda. Quando si sono raggiunti tutti gli obiettivi, la ecocomunità diventa autonoma, cioè fa da modello per le altre. Sulle 20 presenti in Italia, 2 ecocomunità sono autonome (la chiesa battista di Mottola e quella di Civitavecchia, di cui Lacquaniti è membro, e che ha investito sul recupero delle risorse per metterle a disposizione di tutti).
Il secondo, intitolato “Corridoi per insetti impollinatori”, era inizialmente destinato alla transazione ecologica delle chiese, ma pian piano ha interessato tutti (es. asili o scuole). L’obiettivo è che ognuno può contribuire alla transazione ecologica. Gli insetti stanno collassando, ma poiché permettono la vita degli ecosistemi, questo progetto garantisce loro un progetto vitale e un percorso privo di ostacoli.
L’ultimo è la formazione giovanile: nel 2020 Antonella Visentin fu incaricata come responsabile della GLAM di formare una giovanissima attivista italiana che ha rappresentato le chiese metodiste italiane in un progetto di giovani metodisti di tutto il mondo.