È proprio vero che il 3 è il numero perfetto, così come il terzo e nuovo singolo di Gabriel Campolongo, in arte gabbbriellll “il peso dell’odio” uscito il 28 aprile su tutti i canali digitali musicali, prodotto da Abyss Prod e distribuita con Indieffusione e Noise Symphony.
Nata nel 2018 da un’idea originale del musicista e produttore Francesco Tosoni, Indieffusione è la prima piattaforma italiana interamente dedicata alla musica emergente, sempre attenta ogni giorno agli artisti nuovi che conquistano il nostro paese.
Ma prima di concentrarci sul brano conosciamo meglio questo giovane ragazzo emergente.
Gabriel è un ragazzo sedicenne del Trentino che , dopo anni di studi tra liceo musicale e conservatorio e dopo aver passato e investito tutto il suo tempo ad ascoltare e scrivere musica, decide di buttarsi a capofitto in questo mondo, dedicandosi alla sua grande passione iniziando a scrivere su beat trovati online.
Dopo mesi di pratica e prime pubblicazioni, debutta con “Giorni migliori”, brano autoprodotto, iniziando a dedicarsi completamente alla musica alternandola alla scuola nelle sue giornate.
È un artista tanto giovane quanto versatile vista la vastità di stili che ritroviamo nei suoi brani, che variano dal rap, all’indie, al pop… infatti la sua regola principale è non porsi limiti riguardo i generi, ma sperimentare più cose possibili e, soprattutto, divertirsi in quel che si fa.
“Il peso dell’odio” scrive l’artista sui social, “non è una canzone e basta, è una lettera di sfogo scritta in quest’ultimo periodo della mia vita che si sta rivelando uno dei più, se non più, complicati e impegnati periodi della mia vita.”
È un messaggio a cuore aperto nella quale parla di come, nel suo caso specifico, ha affrontato e affronta tutt’oggi varie problematiche come bullismo o problemi mentali e nella quale cerca di lasciare un mix di emozioni, dalla rabbia, alla tristezza ed infine una riflessione.
Un brano intimo e carico di emozioni, Il peso dell’odio è un vera e propria liberazione interiore con varie tematiche che coinvolgono l’artista in prima persona e lo fanno diventare protagonista in questa scrittura cruda e tagliente, che riesce a trasmettere subito il significato primo del testo della canzone.
Uno sfogo di una persona che, come tanti, si sente vittima dei pensieri neri nati da quelle situazioni in cui ci si sente completamente soli.
È un’analisi introspettiva delle emozioni dei ragazzi di oggi, proprio per questo ogni adolescente può rispecchiarsi nelle sue parole. Non solo emozioni contrastanti, brutti pensieri o paranoie, ma anche un invito e soprattutto uno stimolo a non arrendersi davanti alle difficoltà e ai giudizi e a combattere con impegno per ciò che si desidera veramente.
“Vuoi diventare qualcuno in questo posto allora
corri ad impegnarti e diventalo
Quando vuoi fare qualcosa in questo mondo
nessuno dovrebbe giudicar la scelta no
Tu puoi amare ciò che vuoi quel che vuoi
quindi fatti il culo e vinci bro.”
Sono queste le ultime parole del testo che sembrano quasi cancellare tutta la parte grigia e buia delle prime strofe della canzone e del titolo stesso per lasciare spazio alla voglia di ciò che si ambisce ad essere ed avere con tutto il cuore.