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Presentata la 38esima edizione del Romaeuropa Festival: geografie tracciate dall’arte

Mercoledì 3 maggio 2023 nella meravigliosa sede dell’ambasciata di Spagna è stata presentata la 38esima edizione del Romaeuropa Festival, che torna dal 6 settembre al 9 novembre con 90 spettacoli originali, che tra repliche e appuntamenti arrivano a 300 spettacoli con oltre 500 artisti da 34 paesi del mondo. Un appuntamento imperdibile per la città di Roma e gli appassionati di arte in tutte le sue forme, dalla danza, al teatro, alla musica, sia classica che sperimentale e pop, e alle arti digitali.

Dopo i saluti dell’ambasciatore spagnolo Miguel Ángel Fernandez-Palacios Martinez, padrone di casa dell’evento, ha preso parola il presidente del Romaeuropa festival, Guido Fabiani, che ha commentato con entusiasmo il successo dell’edizione precedente in uscita dalla pandemia, con l’intenzione di fare ancora meglio quest’anno. L’obiettivo è il consolidamento dello spazio culturale italiano nel contesto europeo, per rendere la capitale italiana un luogo di dialogo internazionale. La collaborazione tra enti locali, nazionali e internazionali è infatti fondamentale per la natura del progetto, e non a caso il tema dell’edizione di quest’anno è proprio quello della geografia, degli spazi connessi e dei network.

Dopo il presidente Guido Fabiani hanno preso parola l’assessore alla cultura della regione Lazio Simona Baldassarre, che ha espresso la sua soddisfazione verso l’ambiente di collaborazione internazionale che rappresenta il Romaeuropa festival, ancora più importante in un periodo come questo. L’assessore alla cultura di Roma Miguel Gotor si è invece concentrato sulla dimensione artistica di Roma come città non solo di arte classica ma che deve essere al centro anche della contemporaneità senza dimenticare il suo passato. Il presidente della camera di commercio di Roma Lorenzo Tagliavanti si lascia andare ad una metafora tra il Romaeuropa festival e un buon vino che migliora invecchiando e che cresce anno dopo anno, celebrando l’intrapendenza di chi già 38 anni fa in un contesto totalmente diverso aveva messo al centro l’Europa.

Infine, ha preso la parola il direttore artistico del festival Fabrizio Grifasi, che ha esposto il tema dell’incontro tra culture e visioni diverse al centro dell’edizione di quest’anno del Romaeuropa festival con l’obiettivo di tracciare una cartografia del presente. Il direttore ha poi esposto gli artisti che si esibiranno in questa edizione, tra cui il ritorno di Anna Teresa de Keersmaeker, coreografa e ballerina di fama mondiale; e quello di Jeff Mills con Tomorrow Comes The Harvest, presentato nel 2018 con il re dell’afrobeat Tony Allen scomparso nel 2020, con due nuovi collaboratori: Jean-Phi Dary e Prahbu Edouard.

Nel vasto programma del festival il direttore ha citato anche l’esibizione dei Dakhabrakha, quartetto folk pop ucraino; l’esoterismo ipertecnologico di Choy Ka Fai; la rilettura teatrale del mito di Diana di Kat Válastur, il nuovo allestimento di Ivo van Hove de Lo Zoo di Vetro di Tennessee Williams con l’attrice francese di fama internazionale Isabelle Huppert come protagonista; l’omaggio a Franco Battiato organizzato da Sentieri Selvaggi, che si concentreranno sulle scritture di ricerca del compositore siciliano tra il 1974 e il 1979; il ritorno dell’elettronica di Caterina Barbieri ma, che a differenza del 2018 dove si era esibita alla Pelanda, si esibirà nella più grande sede del Teatro Argentina; il ritorno del dark ambient di Ben Frost (autore della colonna sonora della serie tedesca prodotta da Netflix Dark); l’elettronica di Alva Noto, musicista che ha spesso collaborato con Ryūichi Sakamoto, scomparso lo scorso 28 marzo e ricordato con commozione anche dal direttore Grifasi che ha sottolineato la sua lunga collaborazione col Romaeuropa festival. Inoltre, ci sarà uno spazio dedicato alla Tanca Records, etichetta diretta da IOSONOUNCANE, in cui si esibiranno Vieri Cervelli Montel e Daniela Pes (che è stata ai microfoni di RadioSapienza su The Music Box); e nella sezione dedicata ai nuovi linguaggi del pop che conta tra gli artisti Rareș (anche lui è già stato ai microfoni di RadioSapienza, potete ascoltare l’intervista a The Music Box ).

Al 6 settembre mancano ancora diversi mesi, ma il programma delineato durante la conferenza di presentazione sembra già promettere una edizione decisamente interessante, piena di spunti e di artisti rilevanti e giovani che offrono sguardi diversi sul mondo attraverso la collaborazione artistica tra culture e sguardi diversi, contaminando passato e presente guardando verso il futuro in ottica sperimentale. Tre mesi di eventi imperdibili da iniziare già a fissare sul calendario con largo anticipo.