Si è svolta oggi, 5 maggio 2023, nella Sala del Chiostro presso la Facoltà di Ingegneria civile e industriale il convegno “L’evoluzione delle organizzazioni per la gestione dei rischi per la salute e sicurezza nei contesti di trasformazione digitale.
L’incontro è stato un punto di arrivo per il Progetto di ricerca Tra.d.a.r.s. – Trasformazione digitale analisi rischi sicurezza. Sono stati, infatti, presentati i risultati del progetto BRIC 2019 finanziati da Inail ID 50 “Analisi dei rischi e strumenti di mitigazione per la tutela della salute e sicurezza dei lavoratori nei contesti lavorativi soggetti a trasformazione digitale”. Il progetto è stato coordinato dal Dipartimento di Ingegneria meccanica e aerospaziale della Sapienza, in collaborazione con il Dipartimento di Giurisprudenza, economia, politica e lingue moderne dell’Università LUMSA, il Dipartimento di Filosofia e scienze dell’educazione dell’Università degli Studi di Torino e il Dipartimento di Medicina, epidemiologia, igiene del lavoro e ambientale dell’Inail.
Questo progetto ambizioso è stato il frutto di un incontro di personalità accademiche che si sono interrogate su un tema estremamente attuale riguardo la vita lavorativa e quotidiana di tutti i cittadini. Francesco Costantino, professore presso l’Università Sapienza, Fabio Macioce professore dell’Università LUMSA, Daniela Robasto dell’Università degli Studi di Torino, Sara Stabile ricercatrice chimica presso Inail e altri ancora, attraverso questo lavoro di ricerca integrato, hanno posto l’attenzione sui possibili e nuovi rischi per la salute e la sicurezza che un fenomeno come la digitalizzazione pone in essere nelle condizioni di lavoro moderne.
La trasformazione digitale e l’implementazione di nuove tecniche produttive introducono interazioni uomo-macchina emergenti che necessitano un approccio innovativo e multidisciplinare per lo sviluppo sicuro e competente del lavoro. Il cambiamento di senso messo in atto dall’avvento delle tecnologie 4.0, tali da stravolgere completamente l’intero panorama industriale italiano, compreso il settore manufatturiero, sono in grado di trasformare le attività, i ruoli, gli strumenti e gli ambienti di lavoro e, di conseguenza, le competenze richieste ai lavoratori.
Il lavoratore, dunque, assume un potere decisionale maggiore, poiché diviene un anello fondamentale di mediazione atto a monitorare e garantire il buon funzionamento del processo di digitalizzazione. Il problema, tuttavia, nasce con l’esigenza di dover tenere sotto controllo queste tecnologie 4.0, le cui conseguenze sono sia positive che negative. Non a caso, se da un lato queste tecnologie servono per incrementare il tasso di redditività di un’azienda, dall’altro sorgono nuovi rischi di cui è necessario tenere considerazione per garantire l’affermazione di una trasformazione sicura e attenta ai risvolti della digitalizzazione sui lavoratori.
Di questo ed altro ne abbiamo parlato, ai microfoni di Radio Sapienza con il professore Fabio Macioce: