Prima serata del Rock En Seine 2023, la data del 23 agosto presenta una line up totalmente al femminile, con quattro artiste internazionali che si approcciano al genere in maniera personale, riconoscibile e totalmente diversa.
Poco dopo l’apertura delle porte alle 17.15 inizia le danze Lucie Antunes, che come ha dichiarato trova tra le sue ispirazioni artisti come Steve Reich, LCD Soundsystem e Sufjan Stevens. Se apparentemente queste tre nature possano sembrare lontane e difficili da unire tra loro, ogni possibile dubbio è risolto dopo pochi minuti dell’inizio dell’esibizione: il minimalismo di Steve Reich, con le sue strutture ripetitive e sviluppate sul contrappunto, il dance punk esplosivo e dinamico degli LCD Soundsystem, l’anima folk e delicata, quasi sussurrante di Sufjan Stevens, si ritrovano nella performance della percussionista francese.
(immagine di Luis Comar)
Alle 18.20 è il turno della svedese Tove Lo e del suo pop dai testi oscuri e personali che le hanno valso il soprannome di “la ragazza più triste di Svezia” secondo Out Magazine. In realtà l’esibizione della cantante, accompagnata dalla sua band (cosa non banale per il suo genere di musica) è una festa di liberazione e danza, in cui chiede al pubblico di ballare e cantare con lei, scendendo dal palco per abbracciarlo e raccontando le storie personali dietro alcune delle sue canzoni.
(immagine di Olivier Hoffschir)
Alle 20.00 è il turno di Girl in Red, che entra sul palco correndo e urlando che porta la serata verso sonorità più rock. Nonostante si presenti dicendo di aver avuto la febbre tutto il giorno e di non essere al meglio, ogni canzone è una esosione di energia, corse, urla, fino al finale in cui si lascia trasportare dalla folla mentre continua a cantare “I Wanna Be Your Girlfriend”, per poi continuare scatenata a muoversi per tutto il palco lanciando acqua ovunque , dopo averla presentata commossa al pubblico di Parigi.
(immagine di Luis Comar)
Alle 22.00, su un palco con due schermi laterali, uno centrale, e una pedana inclinata che fa anch’essa da schermo, dopo una esplosione di luce emerge dal buio Billie Eilish. Al buio più assoluto del palco ai sostituisce immediatamente la luce di migliaia di telefoni che riprendono l’entrata in scena dell’artista americana, accompagnata dal batterista Marcus Wallace e dal fratello Phinneas, che durante il live suona un po’ di tutto. L’inizio è a mille con la hit “bury a friend” E continua con tutti i brani più famosi dai primi due album, in particolare dall’ultimo, “Happier Than Ever”. Billie salta, corre, aizza il pubblico, ma sa anche sedersi e accarezzarlo, come in occasione di “What Am I Made For” o della parentesi chitarra e voce assieme al fratello di “I Love You”, “Your Power” e “TV” (con qualche suggerimento al lavoro in corso per un terzo album che “it’s coming”) o dei lunghi discorsi in cui Billie ricorda a tutti di prendere un momento per ricordarsi che in qualsiasi caso, ovunque, ognuno di noi è amato. E l’amore è forse il tema principale di questo concerto, quello tra le e il suo pubblico, a cui dedica un timido “Je t’aime” accompagnato da un sorriso, e di cui vorrebbe sentire le storie di ognuno. Il finale, potente e indimenticabile, non poteva che essere la title track di “Happier Than Ever”. Tutto il pubblico canta (o meglio, urla) quasi sovrastando ogni altro suono, fino all’esplosione finale, con fiamme e fuochi d’artificio che illuminano il main stage del Rock En Seine. Non contenta, a musica ormai spenta, la cantante si getta tra il pubblico, cercando di abbracciare più gente possibile, correndo e attraversando i corridoi creati dalle transenne.
(immagine di Olivier Hoffschir)
Il Rock En Seine inizia quindi (letteralmente) con il botto, in una festa di comunione e musica pop di altissimo livello e che promette per le prossime tre serate altrettanta musica e divertimento, in una cornice imperdibile tra concerti, talk, cibo e intrattenimento continuo.