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L’ITALIA DI FRONTE ALLE SFIDE DEL NUOVO (DIS-)ORDINE INTERNAZIONALE-Partiti e movimenti (1989-2003)

Nelle giornate del 27 e 28 settembre Roma è stata lo scenario del seminario di ricerca  L’Italia di fronte alle sfide del nuovo (dis-)ordine internazionale. Partiti e movimenti, (1989-2003). L’iniziativa sponsorizzata e organizzata dalla Sissco (Società Italiana per lo Studio della Storia Contemporanea) è iniziata con una prima tappa a Milano 21-22 giugno 2023 in collaborazione con il Dipartimento di Studi storici e il Centro per gli studi di politica estera e opinione pubblica, per poi proseguire a Roma con la collaborazione del Dipartimento di Scienze Politiche di Roma Tre e del Dipartimento di Comunicazione e Ricerca Sociale della Sapienza (CoRiS).  Il Il seminario, finalizzato a tracciare un primo bilancio storico dell’impatto che i processi internazionali hanno avuto in Italia dopo il 1989 dimostra essere un momento molto importante di riflessione metodologica tra i rapporti delle politiche e ribadisce l’importanza dello studio dello scenario internazionale sotto diverse chiavi di lettura . A sostegno del progetto per diffondere la storia nella maniera migliore e più fedele possibile alla realtà la Biblioteca di Area di Studi Politici di Roma Tre “Pietro Grilli Di Cortona” ha predisposto una bibliografia dalle collezioni del sistema bibliotecario di Ateneo dedicata ai temi inerenti al seminario e che è possibile consultare previa richiesta.

Nella prima giornata del 27 nel Dipartimento di Scienze politiche di Roma Tre dopo i saluti introduttivi della Direttrice del Dipartimento di Scienze Politiche  Emiliana Fiandra sono intervenuti:

Leopoldo Nuti , Giovanni Mario Ceci, Umberto Gentiloni Silveri, Riccardo Brizzi e Michele Marchi , Danile Pasquinucci , Gregorio Sorgonà, Paolo Barcella, Ermanno Taviani, Marco Di Maggio, Roberto Tesei , Giulia Bassi , Alessandro Barile. Le cinque sessioni sono state rispettivamente coordinate da: Paolo Acanfora, Paolo Mattera e Giovanni Cerchia.

La seconda giornata del 28 nel Dipartimento di Comunicazione e Ricerca Sociale della Sapienza dopo i saluti istituzionali del Direttore del Dipartimento CORIS Alberto Marinelli sono intervenuti:

Paolo Acanfora, Alessandro Volterra e Andrea Argenio , Luca Ricciardi, Massimo Bucarelli, Daniele Fiorentino , Gianni La Bella , Guido Samarani, Andrea Guiso , Giuliano Garavini, Laura Fasanaro , Andrea Possieri, Lucia Bonfreschi, Tommaso Rossi , Enrico Serventi Longhi, Paolo Zanini. Le quattro sessioni sono state rispettivamente coordinate da: Adriano Roccucci, Silvio Pons, Antonio Varsori e Alberto Basciani.

Due giornate molto intense , ma piene di spunti di riflessione ricavati dai vari interventi e specifiche tematiche affrontate che insieme hanno permesso di delineare un più chiaro scenario internazionale post Guerra Fredda ponendo l’ 89 come momento centrale di riordino internazionale che conclude un’epoca e ne apre una nuova , una ricerca tra continuità e discontinuità storica. Un momento di svolta che le Nazioni affrontano in maniera differente gli Stati Uniti passano da un’egemonia incondizionata ad una riduzione del multilateralismo . L’alleanza atlantica rilancia la NATO come fondamentale per ristabilire l’ordine nella metà degli anni 90 di conseguenza gli Stati Uniti puntano su una linea filo-russa che nel tempo si dimostrerà una parter difficile da gestire a causa della sua instabilità interna . In Africa le tensioni interne condizionano i movimenti esterni . Nel 1990 Mandela viene liberato e nel 91 finisce l’Apartheid. L’America Latina si trasforma e attraversa anche lei crisi interne sul versante politico ed economico che porta ad un dissolvimento dei partiti politici preesistenti e la nascita di nuovi.

L’Italia in questa fase ricerca una propria identità europea rivendicando la sua appartenenza in un quadro politico internazionale . La democrazia cristiana pone l’accento sulla continuità , valutando lo scenario dell’89 pieno di opportunità , ma anche di rischi . La volontà di far incrementare la Nazione ad uno status internazionale e di parità pertanto si traduce in un’ alleanza e un sostegno agli Stati Uniti e validità della NATO essenziale per tenere impegnati gli americani in Europa garantendo i legami transatlantici e aver contribuito alla sicurezza europea dinanzi alle minacce esterne dei Balcani o arabi . L’Italia ricerca una nuova centralità anche nel Mediterraneo che si dimostra necessaria, ma anche difficoltosa a causa di quelle che saranno le successive crisi interne che affronterà tra cui la svalutazione della lira , il calo economico determinato da un sistema energetico che da 4° potenza industriale nel 92 farà poi decrescere la posizione dell’Italia rispetto alle altre Nazioni e renderà sempre più necessario un dialogo incentrato anche su una collaborazione con le politiche ambientali. Tra il 91-2001 l’Italia registra un aumento considerevole delle immigrazioni (+14%) determinato da vari fattori come la caduta del muro di Berlino che apportano un flusso migratorio albanese senza precedenti.

L’89 rimane quindi un anno di profondo cambiamento e riassetto Internazionale sul quale permangono domande da parte degli studiosi sulle strategie e i piani mesi in atto dalle varie Nazioni che di fronte ad una società e una politica in continuo cambiamento sono alla ricerca costante di una loro identità.