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General State of Short Films: un panel “rivoluzionario” tra le istituzioni e il mondo del cortometraggio

General state of Short films, venerdì 20 ottobre Palazzo delle Esposizioni, Roma. Foto di Giulia Pusceddu

General state of Short films, venerdì 20 ottobre Palazzo delle Esposizioni, Roma. Foto di Giulia Pusceddu

RadioSapienza e Cinemonitor alla Festa di Roma con Alice nella Città

Al Palazzo delle Esposizioni, durante la terza giornata della Festa del Cinema di Roma, venerdì 20 ottobre, si parla del futuro del cortometraggio. A moderare l’ultimo incontro degli “Short Film Days”, gli appuntamenti industry dedicati ai principali operatori del cinema breve, sono Fabia Bettini e Gianluca Giannelli, direttori di Alice nella Città.

General state of short film – a comparison between institutions: Uno sguardo verso il futuro del cortometraggio

Per la prima volta i più importanti esponenti dell’industria del cortometraggio italiano si confrontano su un tema di fondamentale importanza, dando vita a un ragionamento indispensabile non solo per il futuro del mondo del cinema e dell’audiovisivo, ma anche e soprattutto per i professionisti del futuro, le giovani promesse. L’obiettivo principale è quello di costruire un luogo che faccia da balia al cinema nuovo, al mondo che verrà. 

Il primo intervento è dell’Onorevole Lucia Borgonzoni, Sottosegretario del Ministero della Cultura. Il punto focale delle sue parole riguarda i finanziamenti indirizzati al cortometraggio, la tax credit di produzione e il ruolo dell’Intelligenza Artificiale. Quest’ultima, in particolare, è “un grande strumento, ma non può sostituire l’umano”. “La capacità splendida che ha l’uomo” – continua la Borgonzoni – “è avere una visione verso il futuro che la macchina non può avere”. Per tale motivo, si mostra la necessità, nel futuro prossimo, di introdurre come vincolo al finanziamento l’obbligo di inserire l’uso dell’IA nei titoli di coda. Il discorso dell’Onorevole si chiude con lo sguardo verso l’internazionalizzazione dei prodotti audiovisivi italiani, cioè con l’aumento della nostra capacità di racconto all’estero. I nuovi provvedimenti devono essere adatti alle nuove specificità, quindi diventa inevitabile e necessario il confronto costante con i giovani e con i professionisti del settore.

Successivamente interviene Lorenza Lei, Delegata Cinema e Audiovisivo del Presidente della Regione Lazio. Il primo annuncio della Delegata è la nascita del Polo di Cinema e di Audiovisivo della Regione Lazio. A suo parere, “il cortometraggio deve assumere un ruolo centrale”, dunque è fondamentale che il Polo intervenga non solo nell’erogazione dei fondi, ma anche nella pianificazione dei contesti tematici in alcune porzioni del budget annuale. In tal modo per il corto sarà riservata una porzione dei numeri di bilancio. 

Il terzo a prendere parola è Gianluca Curti, Presidente Nazionale CNA – Cinema e Audiovisivo, che ritiene che il corto sia un momento assolutamente essenziale della nostra industria. “Senza il corto” – commenta – “per fare i primi passi i quattro colossi del cinema italiano avrebbero fatto altri mestieri”. Il cortometraggio, infatti, viene considerato un passaggio chiave nella carriera di attori, registi e produttori, nonché la parte essenziale della capacità di espressione del nostro contesto socio-culturale. 

A parlare è poi Carlo Rodomonti, Responsabile Marketing Strategico e Digital Rai Cinema. Egli sostiene che il mondo delle scuole e delle università sia il punto di partenza per mettere a terra la teoria e capire come funziona il mondo del lavoro nel cinema e nell’audiovisivo. In un contesto di overload di cinema è indispensabile lanciare bene anche i corti, come se fossero lanci di lungometraggi. Rodomonti ritiene che l’IA sia fondamentale poiché permette persino la realizzazione di corti impegnativi, come quelli fantascientifici, pur avendo un budget ristretto. È il caso delle collaborazioni con Scuola Holden e Sapienza Università di Roma. Una novità assoluta sono i corti in Virtual Reality: si va a creare un nuovo spazio di sperimentazione che offre ai talenti italiani un luogo dove far vedere le proprie realizzazioni. 

È il turno di Adriano De Maio, Direttore cinema e serie tv Rai. Il suo pensiero conferma gli interventi precedenti: il corto è un mezzo per poter scoprire nuovi talenti e offrire un’opportunità. “Tutti abbiamo una storia e forse tutti abbiamo un corto nella vita”, commenta De Maio. “Instagram forse è la riduzione di un corto quotidiano della nostra vita”, conclude.

Saverio Pesapane, dell’Associazione Distribuzione Corti, ritiene che il mondo dei corti sia una lente attraverso la quale vedere il futuro del cinema. Il cortometraggio, sempre più presente sul mercato internazionale, è il modo più semplice e potente per internazionalizzare il cinema italiano. Pesapane sostiene quanto il corto abbia dimostrato che il cinema è un lavoro di collaborazione, non un mondo di persone sole. L’auspicio per il futuro è che ci siano un contatto e un accesso più diretto tra le realtà del mondo del cinema e le istituzioni. Una maggiore comunicazione può aiutare il futuro del cinema italiano.

Prende parola Gabriella Buontempo, Vice Presidente APA, Produttrice Clemart. Personalità molto vicina al mondo del corto in veste di produttrice, ritiene che siano necessari forza, finanziamento e sostegno al mondo del corto, perché è proprio da qui che nasce il futuro.

Conclude gli interventi Simone Gialdini, Direttore Generale ANEC. Fondamentale è il concetto di multiprogrammazione: è necessario articolare l’offerta con una tenitura di contenuti più ampia. Le sale in questo momento non possono inserire corti troppo lunghi, ma sicuramente possono rendere l’offerta dei contenuti sempre più alta. Gialdini termina il suo intervento con un impegno: cercare di accogliere sempre più questo tipo di attività, far sì che i corti siano un supporto per la didattica e un veicolo della comunicazione del sociale.

Gianluca Giannelli, direttore di Alice nella Città, conclude l’incontro sostenendo che si tratti di un discorso di rivoluzione, poiché è la prima volta nella storia audiovisiva italiana che le istituzioni prendono impegni concreti verso il cinema. Il corto è importante perché muove un mondo fuori dalle solite dinamiche delle sale cinematografiche: attira un pubblico nuovo. Che al cinema non sta andando. Diventa sempre più necessario allargare la platea, poiché c’è il rischio imminente di abbandonare totalmente un pubblico. E il corto può intervenire proprio qui, aiutando ad arrivare “dove noi siamo assenti in questo momento”.  

Giulia Pusceddu