RadioSapienza e Cinemonitor alla Festa di Roma con Alice nella Città
L’ultimo incontro del ciclo di Womenlands promosso da Alice nella Città, in collaborazione con il comitato Expo 30 Roma, ha come ospite, “nientepopodimeno che” come direbbe Mario Riva, l’iconica Nastassja Kinski.
Incontro nella sezione di Alice nella Città con Nastassja Kinski
A fare i saluti di benvenuto è Lamberto Mancini, direttore generale della Fondazione Expo 2030 Roma, il quale non manca di ricordare che martedì 28 novembre a Parigi si voterà per la città che ospiterà Expo 2030 tra Roma e Riyad. “Stiamo lavorando per portare Expo in città perché crediamo che Roma sia ideale. Roma è una città che include, che assorbe e fa patrimonio di ciò che include e l’attenzione alle donne che propone Womenlands ne è una rappresentazione perfetta”.
Successivamente, la direttrice di Alice nella Città, Fabia Bettini, inizia l’incontro dicendo che sono stati dati “tanti premi durante questi incontri, ma oggi è il premio va ad un’icona femminile di inclusione, diritti e speranza: Nastassja Kinski”.
L’attrice tedesca fa il suo ingresso nella Sala Sinopoli, dopo aver percorso il red carpet all’Auditorium Parco della Musica tra acclamazioni, autografi e interviste e riceve subito il Women Excellence Award.
Nastassja emoziona subito la sala, guardando verso l’alto, salutando e mandando un bacio ad Anna Magnani, mentre indossa proprio un suo elegantissimo abito, dicendo “è Anna il simbolo delle donne in Italia, il suo manifesto lo trovo perfetto”.
Per dimostrare il legame di Nastassja con Roma, “la voglia di andare in città e di viverla concretamente” viene proiettata una clip in cui Nastassja Kinski, insieme alla direttrice Bettini, passeggia per via Condotti, visitando negozi come Eleuteri, Ferragamo, Caffè Greco, tra la folla che acclama e i flash.
Durante l’incontro Piera Detassis, presidente dei David di Donatello, porge una serie di domande all’attrice “tornando al cinema e alla sua filmografia pazzesca”, ripercorrendo e sottolineando il suo rapporto con l’Italia, con Roma, con i registi con cui ha lavorato.
Nastassja su Federico Fellini sottolinea che “è un regista brillante”, poiché “ci ricorda di sognare, e poi amava particolarmente mio marito”. Mente sulla collaborazione con Mastroianni, nel film di Lattuada Così come sei, risponde con “per me Marcello è “dolce vita”, ero spettatrice anche quando ero attrice, mi piaceva osservarlo, era calmo”, mentre su Falso Movimento di Wim Wenders dice che aveva“solo 13 anni, ero naturale ed ingenua”. Al termine delle sue parole, a suggellare quel momento, in sala viene proiettata una clip di Così come sei con la colonna sonora di Ennio Morricone.
Inoltre, durante l’intervista le viene anche chiesto come è stata l’esperienza con i vari registi italiani: Maselli, i fratelli Taviani, Sergio Rubini.
“Sergio per me è un per sempre, ci siamo sentiti vicini” e sulla regista italiana Lina Wertmuller “lei mi ha capita, l’ho sentito, e non lo dimenticherò come non si possono dimenticare i suoi film”. Dopo aver proiettato una scena di fuga in In una notte di Chiaro di Luna, l’attrice afferma: “sento ancora nelle orecchie la sua voce che mi dice corri!corri!!”.
Sul metodo di preparazione prima di una performance ella scherza: “come mi preparo non ve lo dico, ma posso dire che io io non faccio ruoli che poi escono, rimangono in me”. Il suo ruolo preferito risponde che è “probabilmente Tess di Roman Polanski.”
L’intervista termina con le ultime dichiarazioni dell’attrice sulla sua identità e sul suo futuro: “I’m a world person, Italia, Germania, America, per il mondo è tutto unico” e “piuttosto che fare la regista, scrivo”.
SULLA GUERRA
Kinski dimostra sensibilità e rispetto nei confronti del momento storico che stiamo vivendo dicendo che “non si può non pensarci e non parlarne”, perché “in questo momento c’è così tanta gente che sta morendo..mi chiedo cosa direbbe la Magnani se fosse qui. Secondo me direbbe che dobbiamo smettere di odiare e di ucciderci, dobbiamo unirci, dobbiamo fare la pace perché vogliamo tutti la stessa cosa.” Con la voce rotta dall’emozione continua “facciamo parte del mondo, non possiamo stare zitti, io ammiro Greta Thunberg e le altre attiviste, perché sono così giovani ma così coraggiose.”
Infine, l’attrice sottolinea l’importanza della musica, e dei testi di alcune canzoni che si sentono nel cuore. “Ho tante canzoni preferite come Everybody’s Got to Learn Something di Zucchero, Guerriero di Marco Mengoni, Anima di Pino Daniele, ma forse in questo momento la mia preferita è Imagine di John Lennon.”
Paola Bartuca