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APICE: “Cemento fresco” per imbiancare l’anima

APICE torna con il singolo “Cemento fresco“, disponibile dal 12 gennaio 2024 su tutte le piattaforme streaming e in radio. Il cantautore spezzino con questo brano anticipa la pubblicazione del nuovo album “Rumore Bianco”.

Il brano, in uscita per La Clinica Dischi,  si configura come un’intima riflessione sulla solitudine, che da un lato ci avvolge e ci dona un senso di conforto, mentre dall’altro ci spinge verso il desiderio di vivere una storia d’amore. Questa esperienza, sebbene susciti timore, ci affascina al punto da spronarci a cercare quella felicità tanto sognata.

«Cemento fresco nasce da questo desiderio di sentirmi compreso in una collettività che forse non esiste o non esiste ancora, un po’ per consolarmi nelle sicurezze offerte dal vecchio adagio “mal comune, mezzo gaudio”, un po’ in risposta alla necessità storica di liberarci dal nostro isolamento individualistico» (APICE)

L'immagine raffigura la copertina del nuovo singolo di APICE, "Cemento Fresco"Nel 2009, appena tredicenne, Manuel Apice frequentava la provincia spezzina in compagnia degli Ondalibera, una banda di giovani capelloni, appassionati di musica intenti ad emulare i grandi artisti del progressive rock italiano degli anni Settanta. Poi, come spesso accade alle cose più belle, il loro percorso arrivato al capolinea. E così nel 2018 ha deciso di mettere a frutto il suo vero talento. Ed è nato APICE.

«APICE è il massimo risultato del mio slancio narcisistico – ci racconta Manuel – ad un certo punto ho capito che non potevo più accettare che il mio cognome fosse scritto in minuscolo e che avevo bisogno di mettere in maiuscolo anche il mio bisogno di attenzioni. Poi, con la fortuna che ho di avere un cognome così megalomane, APICE è diventato il perfetto specchio di quello che sono, con tutte le mie crepe e le mie tante domande».

Laureato in Discipline della Musica e del Teatro all’Università di Bologna con una tesi incentrata sull’underground e la contro cultura nella Spezia del secondo Novecento, vive da tempo nella dotta Bologna, che ormai considera una seconda casa. APICE esordisce con il singolo di debutto “Fabio” nel 2018. La canzone viene accolta con entusiasmo dal pubblico e porta il cantautore spezzino in giro per l’Italia con il suo “Beltour”, 40 date che toccano le principali città della penisola, supportate dall’uscita di altri 3 singoli (“Crepe”, “Lividi”, “Lucciole”, quest’ultimo subito inserito nella playlist Scuola Indie di Spotify). Che il cantautore emergente avesse talento non passò inosservato neanche a Dori Ghezzi, che nel 2019 gli ha consegnato il Premio Fabrizio De André 2019 (patron Luisa Melis) presso l’Auditorium Parco della Musica di Roma.

«Io faccio pop, perché il mio obbiettivo è sicuramente parlare a più persone possibili. Il linguaggio è una scelta, secondo me, il contenuto invece è una necessità, un’urgenza. Quindi sono orgogliosamente pop nello scrivere testi che nascono dal mio grande amore per la potenza esplosiva della parola, derivata dall’ascolto dei padri della musica d’autore nostrana: prima ho scoperto Guccini, poi De André, per ultimo Dalla ma in mezzo una miriade di nomi “minori” solo perché meno fortunati, come il nostro Franco Fanigliulo che considero un genietto. Dei contemporanei, stilo la mia top five, non in ordine: Giovanni Truppi, IOSONOUNCANE, Giorgio Poi, Brunori Sas e, da bravo figlio del mio tempo, Calcutta. Ma attenzione al cantautorato femminile, che sento avere quella rabbia e sincerità che i colleghi maschietti hanno un pò perso per strada. Nel mio disco, ci sono due feat (con Martina su “Crepe” e con ELLE – che ha curato la produzione artistica di tutte le tracce insieme ad Altrove, altro artista Clinica – su “Lividi”) ma dal vivo, al release party di sabato sera al Dialma, saliranno con me sul palco anche Martiny (anche lui fresco d’album d’esordio), MOCA e €L€onora, che ha scritto uno dei pezzi più belli che io abbia ascoltato negli ultimi mesi: “Stalattiti”» (APICE)

Ad oggi ha pubblicato tre dischi (“Beltempo”, 2019; “Attimi di sole”, 2022; “Rumore Bianco”, 2024), suonato su diversi palchi, club e festival nazionali e internazionali. Ha vinto due premi dedicati alla musica d’autore (Premio Fabrizio De André, 2019; Premio Bindi, 2022). Nel suo tempo libero, APICE si dedica completamente alla scrittura e alla musica, alimentando costantemente il suo repertorio di canzoni.

Cemento fresco”, anticipato dai singoli “Rumore bianco (feat. Rareș) e “Tutte le donne”, nasce dalla sensazione di una mancanza, diventando un tassello conclusivo e allo stesso tempo “inclusivo” del significato sotteso a tutti i brani del disco. La canzone pone al centro il concetto di moltitudine, tradotto nella voce di un coro di bambini, un richiamo, questo, all’infanzia del mondo, in cui tutto è ancora da costruire. Il brano offre una narrazione corale di un sentimento condiviso e ci invia un messaggio potente: «c’è sempre qualcosa per la quale valga la pena ricostruire, anche tra le macerie», come afferma lo stesso artista.

Ascoltalo a questo link: https://sme.lnk.to/CementoFresco 

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CREDITS

Testo e musica di Manuel Apice

Produzione a cura di Manuel Apice, Fabio Mano, Leonardo Lombardi e Angelo Sabia 

Distribuzione a cura di Sony Music per La Clinica Dischi

Artwork copertina di Marcello Della Puppa, una fase evolutiva di “Rumore Bianco” di Carlotta Amanzi

Foto di Francesco Quadrelli