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“La fine del mondo”: per Baby Gang è l’ora del riscatto?

Baby Gang

Dopo che il 2023 lo ha portato ad essere il rapper italiano più ascoltato all’estero, Baby Gang è pronto a prendersi i palchi con il suo tour.
Con 1,5 miliardi di stream complessivi, oltre 6,4 milioni di ascoltatori mensili su Spotify, più di 2,2 milioni di follower su Instagram e 1,5 milioni di iscritti al canale Youtube, Zaccaria Mouhib – questo il vero nome del rapper di Lecco – è uno dei portavoce dei giovani italiani di seconda generazione, ovvero di ragazzi nati in Italia da genitori immigrati, cresciuti sulla strada ma con l’ambizione di costruire un futuro migliore, all’insegna di valori fondamentali quali il rispetto e la parità.
«Andavo a scuola con uno zaino bucato / E una scarpa bucata, figlio di un immigrato, poi /
Tutto il bene che ho fatto mi è ritornato / Tutto il male che ho fatto è ritornato» canta in “Hebs”, il singolo con cui torna sulla scena oggi, 19 gennaio, dopo che il suo ultimo album “Innocente” è stato certificato disco di platino. Nella musica di Baby Gang troviamo la vita vissuta attraverso prigioni reali e metaforiche: quelle tangibili,ma soprattutto quelle mentali di una società che etichetta le persone in base alla loro provenienza geografica e alle condizioni economiche familiari.
«Spero che risolva i suoi problemi giudiziari, non giudicate la vita delle persone, non è tutto bianco o nero» ha detto Marracash sul palco del suo Marrageddon, a Milano, per giustificare l’assenza di Baby Gang sul palco del primo festival rap organizzato dallo stesso rapper di “Crazy Love”. La voce di Mentalité non era presente a causa dei problemi con la giustizia. Lo scorso novembre Baby Gang è stato condannato a 5 anni e 2 mesi nel processo milanese con rito abbreviato con al centro la sparatoria avvenuta nella notte tra il 2 e il 3 luglio 2022 in via di Tocqueville, zona della movida milanese, in cui rimasero feriti due senegalesi. Il caso ha conquistato le pagine di cronaca nera. «Non mi pento, però sto cambiando. Questo è il mio essere d’esempio. Ho avuto problemi con l’alcol, ora non più. Facevo rapine, ora guadagno con la musica» ha raccontato in un’intervista a Vanity Fair.

Un’infanzia non troppo felice, i crimini commessi e la costante ricerca di riscatto in un contesto di ipocrisia e di invidia, dove non tutti godono delle stesse opportunità, emergono nei testi taglienti che Baby Gang porterà sul palco a partire da aprile 2024.
Ma come farà Baby Gang, dopo la condanna dello scorso autunno, a girare l’Italia in tour? Al momento il rapper non è in carcere, ma ha l’obbligo di dimora: attende il processo in appello. Lo scorso settembre era riuscito a partecipare al concerto di Lazza a Milano dopo aver chiesto ai giudici un permesso finalizzato a svolgere la sua professione.
“LA FINE DEL MONDO – TOUR”, stando alle comunicazioni ufficiali, partirà il 27 aprile al Palaprometeo di Ancona, per poi proseguire il 30 aprile all’Inalpi Arena di Torino e chiudere il 6 maggio al Forum di Assago di Milano. Per Baby Gang è l’ora del riscatto?