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“Abitare la distanza” la mostra di Giancarla Frare al Casino dei Principi di Villa Torlonia

Dal 25 gennaio al 5 maggio 2024, al Casino dei Principi di Villa Torlonia ci sarà la mostra dal titolo “Abitare la distanza” di di Giancarla Frare. L’inaugurazione avverrà mercoledì 24 gennaio alle ore 17.00. Una mostra antologica in cui verranno esposte ben 50 opere pittoriche e due video in cui si percorrerà la carriera dell’artista. La cui arte minimale e versatile costituisce un unicum nel panorama dell’arte contemporanea.

BIOGRAFIA DI GIANCARLA FRARE

Giancarla Frare di origine veneta. Si è formata presso l’accademia di belle arti di Napoli. Dopo un breve periodo a Milano si trasferisce a Venezia dove sarà presente in varie mostre della Fondazione Bevilacqua La Masa. Verso la fine degli anni 80 si trasferisce a Roma il suo lavoro da qui in poi inizia a muoversi sempre più  insistentemente sul rapporto tra la fotografia e il segno. Lo spunto culturale che alimenta sempre più questa sua aspirazione è quella del reperto archeologico. Le diverse immagini di elementi scultorei catturati nel corso di lunghe battute fotografiche sia in Italia che nel nord Europa vengono messe dentro varie composizioni pittoriche in grado di creare un rapporto di tensione dialettica tra linguaggio della fotografia e segno pittorico. Oltre che pittrice, fotografa, grafica e anche poetessa. Nel 1996 pubblica la sua prima raccolta di poesie dal titolo “Rasoterra”. Durante gli anni diverse mostre hanno proposto ed esposto le sue opere. Ha vinto diversi premi molto importanti sia come pittrice che come poetessa. In questi anni le sue opere  sono state acquisite dalle Collezioni Permanenti della Fondazione Umberto Mastroianni di Arpino e del Museo della Grafica, Palazzo Lanfranchi Pisa. E riuscita a trarre il massimo degli insegnamenti dai grandi maestri con la quali ha studiato e collaborato che l’anno portata ad esprimersi ai massimi livelli nei vari linguaggi artistici.

L’esposizione, è curata da Antonella Renzitti, curatrice della mostra che tenderà a raccontare la carriera dell’artista. Attraverso un espediente narrativo che accompagnerà il visitatore dalla fine all’inizio. Quindi lo immerge completamente attraverso le opere più recenti tra cui alcune innovativi fino ad arrivare verso le sue opere più famose. Un vero e proprio viaggio nel tempo che tenderà a mostrare e a far capire a pieno il senso delle sue opere. Questa mostra è promossa da Roma Capitale, dall’assessorato alla cultura e dalla sovrintendenza capitolina ai beni culturali. Il tutto con il supporto organizzativo dei museali di Zètema Progetto Cultura.

Le opere esposte mostrano come Frare attraverso la sua ricerca artistica attraverso i vari cicli pittorici riesca a creare dei progetti rappresentati come filoni attraverso il tema della memoria. Il senso della ricerca su questo tema si mostra completamente attraverso la sua opera videografica Gina. Costruita attorno alla figura umana. Racconta una donna che pur avendo perso la memoria è in grado di recitare i versi della Divina Commedia a memoria. Oltre questo video ne verrà mostrato anche un altro che tenderà a mettere a  fuoco la ricerca dell’artista. Il ricordo che verrà mostrato è quello della sua infanzia trascorsa nel Castello dell’Ettore ad Apice. Il video è stato girato in soggettiva con un iPad e poi ibridato in sede di montaggio con l’innesto di frammenti fotografici e di disegni. Questo ricordo prende il nome: “Il castello di Apice. Mappa labirinto”. Mentre le sue opere fotografiche tendono a mostrare l’interesse presso l’assenza dell’uomo visto come un depistaggio ma porta a valutare la cultura dell’uomo. Tutto questo mostrato attraverso immagini di desolati territori di pietra.