Il cantautore spezzino APICE ha recentemente presentato il suo ultimo lavoro, “Rumore Bianco”, un album che rappresenta il culmine di tre anni di profonda ricerca emotiva, sentimentale e intellettuale. Attraverso singoli come “Rumore Bianco (feat. Rareș)”, “Tutte le donne” e il più recente “Cemento Fresco”, APICE invita il pubblico a esplorare le profondità della sua anima e il caos che permea il suo tempo.
Il titolo stesso, “Rumore Bianco”, suggerisce un tentativo sintetico di narrare un rumore di fondo, un brusio che accompagna ogni gesto della vita dell’artista. Questo ronzio diventa una metafora della vita, un disturbo che, se da un lato assilla, dall’altro rassicura l’artista, indicando che qualcosa continua a funzionare e che esiste ancora la speranza.
“Non scopro certamente l’acqua calda se dico che le lotte del nostro tempo – volendo restringere la lente solo sul microscopico, perché se allargassimo lo sguardo finiremmo col perderci nell’orizzonte – siano in fondo “riassumibili” come “battaglie per liberarci dal nostro tempo”, dalle sue storture ed eredità secolari.” (APICE)
APICE riflette sul nostro tempo, definendolo come una battaglia per liberarsi dalle sue storture ed eredità secolari. Con una visione che si spinge oltre l’individuale, l’artista vuole trasmettere un senso di pluralità. L’album coinvolge molte voci e teste, grazie alla partecipazione di amici, musicisti e artisti, senza i quali “Rumore Bianco” non avrebbe potuto prendere vita.
Perché il suo è un viaggio sinestetico? Parte tutto dall’artwork di copertina, frutto di un processo artistico durato mesi, e ad opera di Carlotta Amanzi. APICE spiega che il risultato è l’ultimo step di un percorso di saturazione, costruzione e de-costruzione dell’immagine, del colore e del gesto. Il dipinto è il risultato di una ricerca impossibile di una visione che potesse raccontare una sinestesia, un suono esistenziale, un “rumore bianco”. Carlotta ha lavorato sulla tela sommando e sottraendo, creando qualcosa che esisteva già ma che emerge ora sotto gli occhi degli spettatori. Il dipinto diventa un corpo vivo, una memoria della carne e della pelle, raccontando silenziosamente la sensazione inesprimibile e l’inaudibile suono che caratterizza il disco.
“Rumore Bianco” non è solo un album, ma un viaggio sensoriale attraverso l’espressione artistica di APICE. Attraverso la musica, l’artista offre al pubblico un’opportunità unica di immergersi nelle complesse stratificazioni delle emozioni umane, invitandoli a riflettere sul proprio tempo e sulla continua ricerca di significato nella vita.
APICE
Manuel Apice, nativo di La Spezia e cresciuto tra le strade dell’Italia, ha fatto la sua strada nel mondo della musica d’autore. Con tre album all’attivo – “Beltempo” nel 2019, “Attimi di sole” nel 2022 e il recente “Rumore Bianco” nel 2024 – Apice ha calcato diverse scene, da club a festival, sia in Italia che all’estero.
I suoi successi includono il Premio Fabrizio De André nel 2019 e il Premio Bindi nel 2022, ma dietro questi riconoscimenti si cela un artista che ha trasformato le sue domande esistenziali in canzoni. La musica di Apice, spesso un riflesso delle sue perplessità personali, è diventata il mezzo attraverso il quale esplora se stesso e il mondo che lo circonda.
Il suo terzo album, “Rumore Bianco”, pubblicato sotto La Clinica Dischi/Sony Music, si presenta come una narrazione corale di un sentimento condiviso. Attraverso dieci tracce, Apice cerca di catturare il rumore di fondo che accompagna la vita quotidiana, un’impresa che può risultare tanto disorientante quanto inevitabile.
RUMORE BIANCO
TRACKLIST: 01. Meridiane – 02. Paura del Buio (feat. Ibisco) – 03. Il Tuo Corpo è una Montagna – 04. Tutte le donne – 05. Passero – 06. Sparano – 07. Cemento Fresco – 08. La Luna in Mare – 09. Rumore Bianco (feat. Rareș) – 10. Lavorare, Lavorare, Lavorare
FOCUS TRACK: Paura del Buio (feat. Ibisco)
CREDITS
Testo e musica di Manuel Apice (eccetto 2, 3,4, 8: testo e musica di Manuel Apice e Angelo Sabia; 9: testo e musica di Manuel Apice, Rareș e Angelo Sabia)
Direzione e produzione artistica a cura di Manuel Apice, Fabio Mano, Leonardo Lombardi e Angelo Sabia (eccetto 2: produzione a cura di Filippo Giglio aka Ibisco e Marco Bertoni; 4: produzione a cura di Marco Barbieri aka Altrove; 5: produzione a cura di Giacomo Albani aka Gelsomino, Manuel Apice, Fabio Mano; 9: produzione a cura di Manuel Apice, Rareș Cirlian aka Rareș, Fabio Mano, Leonardo Lombardi, Angelo Sabia, Marco Barbieri; 10: produzione a cura di Tobia Della Puppa aka Novecento)
Mix a cura di Leonardo Lombardi
Master a cura di Giovanni Versari
Direzione esecutiva e label management di Milo Manera
Artwork copertina di Carlotta Amanzi
Foto a cura di Francesco Quadrelli
Hanno suonato in questo disco:
Manuel Apice: voce, pianoforte, chitarra acustica, tastiere
Fabio Mano: voce, chitarra acustica, elettrica.
Angelo Sabia: voce, basso, tastiere
Leonardo Lombardi: voce, chitarra elettrica, tastiere
Marco Barbieri: voce, chitarra elettrica, tastiere, basso (4, 9)
Alessandro Martini: chitarra elettrica (10)
Donald Renda: batteria
Francesco Mazzali: sassofono
Giovanni Franceschini: tromba, flicorno
Emma Biglioli: violoncello
Francesco Baldini: percussioni, batteria (6)
Filippo Giglio aka Ibisco: voce, percussioni, chitarre, tastiere, sintetizzatori (2)
Giacomo Albani aka Gelsomino: voce, percussioni, chitarre, banjo, sintetizzatori (5)
Rareș Cirlian aka Rareș: voce, programmazione vocale (9)
Tobia Della Puppa aka novecento: voce, percussioni, chitarre, basso, batteria, tastiere (10)