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Zagarrio di nuovo al cinema con “Le seduzioni”: una riflessione sulle relazioni umane nella contemporaneità

Locandina - Le Seduzioni

Il lungometraggio diretto da Vito Zagarrio, “Le seduzioni“, uscirà nelle sale il 22 febbraio 2024, distribuito da Artimagiche Film srl e Cavadaliga Film srl.

Si tratta del quarto lavoro da regista di Vito Zagarrio – dopo “La donna della luna“, “Tre giorni d’anarchia” e “Bonus malus” – già vincitore del premio speciale Seleco ai David di Donatello per il primo film in alta definizione realizzato con il sistema Eureka “Un bel dì vedremo“. Ad affiancare il regista nella scrittura c’è lo sceneggiatore Nicola Ravera Rafele; il film si avvale, inoltre, della direzione della fotografia di Federico Angelucci, del montaggio di Roberto Perpignani, della scenografia di Adolfo Recchia, dei costumi di Giovanna Napolitano e delle musiche di Paolo Vivaldi. Alla produzione ha partecipato anche Volcano Pictures, con il contributo del Ministero della Cultura, della Regione Campania e del Centro Produzioni Audiovisive dell’Università Roma Tre.

(Foto di Gianni Fiorito).

Per la sua ultima opera il regista si è ispirato al romanzo di Lidia Ravera, intitolato “Le seduzioni dell’inverno“: protagonista è Stefano, interpretato da Andrea Renzi, un uomo di mezz’età, soddisfatto nella sua carriera di direttore editoriale, ma rassegnato nella sua vita emotiva e relazionale; la storia si sviluppa sull’incontro con Sophie (Ameliè Daure), donna colta e riservata, la quale gli offre, inspiegabilmente, i propri servigi di domestica e che, dopo una resistenza iniziale, Stefano decide di accogliere in casa. Attraverso l’incontro con Sophie e una conoscenza sempre più profonda, Stefano rifiorisce, appare più spontaneo, trascinato dalla passione e incline ad accogliere ciò che il mondo gli offre, capace di interpretare le sue emozioni e di agirle, le sue rigidità interiori si sciolgono e la vita appare assumere forme diverse. Tutto questo, fino all’improvvisa scomparsa di Sophie. A fare da sfondo al dramma dei personaggi c’è una Napoli inedita, poco rappresentata, che è quella del Vomero e degli ambienti intellettuali, in cui il protagonista si muove.

 

Zagarrio ha parlato del film come di “un ritratto di una certa generazione e lo spaccato di una certa società; una riflessione sull’Italia del nuovo millennio vista attraverso le contraddizioni di una certa classe medio/alto borghese“: si riferisce cioè a quegli stili di vita, molto comuni nella generazione dei trentenni e quarantenni di oggi, in cui a fronte di successi lavorativi ed economici, c’è una progressiva marginalizzazione della dimensione privata, in cui i rapporti umani hanno sempre meno spazio e l’individualismo impera. Tuttavia, afferma il regista, “la vita può ancora offrirci le sue seduzioni“, si può ancora cercare speranza e conforto nell’altro, nell’esperienza piena dell’amore, dell’affetto, ma anche del dolore per la separazione. Le seduzioni possono ancora attraversare l’esistenza delle persone e arricchirle.

(Foto di Gianni Fiorito.)