Lunedì 18 Marzo nel Dipartimento di Scienze Politiche dell’università Sapienza di Roma è andato in scena il primo di una serie di incontri incentrati sull’Europa. “Per cosa si vota il 9 giugno?” è stato il fulcro dei dialoghi affrontati da Salvatore Vassallo, politologo e politico italiano, che ha tenuto una conferenza a tema. Tra le diverse questioni affrontate, si è parlato dell’impatto delle elezioni europee in considerazione del crescente peso dei partiti di destra.
Tre, in particolare, sono stati i temi sviluppati: politica estera; riforma dei trattati e superamento del voto all’unanimità con voto a maggioranza; bilancio comune, fiscale e per infrastrutture tecnologiche. A coordinare l’incontro c’era Stefano Ceccanti. Presente inoltre Emilia Patta, giornalista parlamentare de Il Sole 24 ore. Importante la ricerca svolta da Vassallo che ha l’obiettivo di capire l’impatto delle elezioni del 2024 su equilibrio politico, svolgendo un’analisi su come ha operato la politica di coalizione nel corso della nuova legislatura. Patta, invece, pone in evidenza alcune anomalie come la posizione del vicepremier Matteo Salvini nei riguardi del neo rieletto presidente russo Vladimir Putin, e la vicinanza del Partito Democratico con Forza Italia su alcune tematiche.
Restando sulla stretta attualità, Patta aggiunge i temi della politica estera e dell’aggressione della Russia citando, a questo proposito, la difesa comune europea. La giornalista si è soffermata su alcuni temi: la riforma dei trattati sul voto di maggioranza e il bilancio per le infrastrutture tecnologiche. Patta pone quindi un altro importante interrogativo a Vassallo: “La forza maggiore della destra può bloccare alcuni temi come la transizione ecologica?”.
Vassallo ricorda come la costruzione dell’Ue ha grande ambizione alle spalle, una sequenza di eventi che parte dal lontano dopoguerra. Il politologo spiega dunque come l’Unione Europea gestisce in maniera diversa le risposte alle crisi. Per quanto riguarda le elezioni di giugno, ci si chiede se le destre cresceranno e se possano bloccare la transizione ecologica. Un consiglio, in tal senso, può essere cercare di instaurare una maggiore interazione tra i vari organi politici.
Altri temi sono stati affrontati nel corso della giornata e altri ancora saranno sviluppati fino al 22 marzo, giorno in cui si concluderanno i “Dialoghi sull’Europa” nel Dipartimento di Scienze Politiche. Prevista la presenza di vari esperti tra politici, giornalisti e scrittori. Tutto in attesa del 9 giugno, giorno in cui la politica europea e i cittadini dell’Unione conosceranno meglio il presente e il futuro dei ventisette.
Intervista a Salvatore Vassallo, professore di Scienza politica