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Verso nuove frontiere: un dialogo interdisciplinare nell’ingegneria

Verso nuove frontiere: un dialogo interdisciplinare nell'ingegneria

Nella mattina del 16 aprile 2024, presso la Sala del Chiostro, si è svolto un incontro intitolato “Officine Eudossiana – faglie, frontiere, varchi, orizzonti – conversazione sulle ingegnerie in transizione“. Organizzato dalla Facoltà di Ingegneria Civile ed Industriale dell’Università La Sapienza nell’ambito del progetto FIGI, l’evento si è proposto di esplorare i mutamenti paradigmatici, i nuovi scenari e le discontinuità che interessano le varie discipline ingegneristiche.

La Professoressa Annunziata D’Orazio, docente presso la Facoltà di Ingegneria, è stata l’artefice di questo importante incontro. Grazie alla sua intuizione della necessità di promuovere un dialogo interdisciplinare, ha ideato e organizzato l’evento, curando la selezione dei relatori, presentati durante il suo discorso di apertura insieme agli argomenti in programma.

“Non so se è una mia sensazione non condivisa, ma quello che facciamo dà forse meno gioia e felicità rispetto a prima, perciò ho pensato, abbiamo pensato che fosse necessario respirare e recuperare il piacere dell’ascolto, dello scambio e della curiosità. (…) Il programma di questa giornata è una teoria di domande. Non sono tutte le domande possibili e non coprono tutti gli ambiti, ma è un inizio”  ha aggiunto durante la sua presentazione la Professoressa D’Orazio.

Prima del suo intervento, è stato dedicato uno spazio ai saluti istituzionali del Professore Carlo Massimo Casciola, Preside della Facoltà di Ingegneria Civile e Industriale, e del Professore Antonio D’Andrea, coordinatore del progetto FiGi.

Gli argomenti trattati sono stati di vario genere, aderenti alle varie branche dell’ingegneria. I relatori hanno avuto l’opportunità di condividere esperienze e punti di vista su un settore in costante mutamento.

La Professoressa Francesca Romana d’Ambrosio, docente di fisica tecnica e ambientale presso l’Università degli Studi di Salerno, ha approfondito la stretta correlazione tra gli obiettivi dell’Agenda 2030 e le questioni energetiche. Nel corso del suo intervento, ha poi esaminato il fenomeno dell’Overshoot Day mondiale e discusso delle sue implicazioni future, ponendo particolare attenzione alla povertà energetica e alla relazione tra democrazia ed energia. Infine, ha presentato una serie di strategie sostenibili volte a migliorare la costruzione e la riqualificazione degli edifici.

Il Professore Ciro Aprea, docente ordinario di fisica tecnica e industriale presso l’Università degli Studi di Salerno e ufficiale maggiore della riserva selezionata dell’Esercito Italiano nel corpo degli ingegneri, ha condiviso la sua esperienza durante la pandemia da COVID-19. Ha illustrato il suo fondamentale ruolo nel comprendere le modalità di conservazione e trasporto dei vaccini, considerando le estreme temperature richieste per la loro efficacia.

In seguito, l’ingegnere Simone Antonio Sala, specializzato nello sviluppo tecnologico presso Infineon Technologies, ha esaminato le implicazioni geopolitiche dei microchip. Durante la sua presentazione, ha introdotto concetti tecnici chiave relativi ai chip e si è concentrato sull’importanza della filiera italiana in questo ambito.

Il contributo del Professore Massimo Bernaschi, dirigente tecnologo presso l’Istituto per le Applicazioni del Calcolo del CNR, ha aggiunto un’ulteriore dimensione alla discussione. Attraverso la sua analisi sul calcolo ad alte prestazioni e sulle opportunità e i rischi connesso ad esso, il relatore ha offerto prospettive fondamentali per comprendere il ruolo cruciale di questo calcolo.

Gli interventi di chiusura hanno invece visto protagonisti il Professore Francesco Napolitano, docente di costruzioni idrauliche marittime e idrologia presso l’Università La Sapienza, e l’Ingegnere Michele Munafò, dirigente dell’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale. Entrambi hanno affrontato i grandi cambiamenti climatici e hanno delineato possibili strategie di adattamento, concentrandosi tuttavia su due dimensioni distinte, ovvero l’acqua e il suolo.

Come emerge da questa panoramica, i temi trattati sono di estrema attualità e coinvolgono non solo gli ingegneri, ma l’intera società. Durante un’intervista condotta ai nostri microfoni, la Professoressa Annunziata D’Orazio ha suggerito a coloro che non hanno una formazione tecnica di comprendere che non esiste una scorciatoia nel comprendere le discipline ingegneristiche. Tuttavia, ha sottolineato l’importanza che queste discipline siano comunicate in modo accessibile e comprensibile anche al di fuori del settore, incoraggiando al contempo gli altri a sforzarsi di comprendere.

Intervista alla docente Annunziata D’Orazio

      Intervista alla docente Annunziata D'Orazio