Il 18 aprile nell’Università degli Studi di Roma La Sapienza, grazie all’organizzazione della Fondazione Roma Sapienza, si è svolta la presentazione del volume “ Dalla parte del debito, finanza globale e disuguaglianze sociale” il cui autore è il professore Franco Tutino, e pubblicato dalla casa editrice Rubbettino.
L’obiettivo è quello di trattare con semplicità temi che si riferiscono all’economia attraverso la lente del debito, pubblico e privato, e l’impatto che esso ha nelle radici sociali e politiche della società. Nel corso della serata è maturato un dibattito che ha visto la partecipazione di una schiera di intellettuali, i quali, attraverso l’elogio del saggio e del professor. Tutino, hanno commentato in modo variegato e complementare sulle varie tematiche del libro.
Vengono infatti trattati i temi più disparati: diseguaglianze sociali, scelte politiche, evasione fiscale, spese pubbliche necessarie, fattori culturali.
Il professor. Mario La torre approfondisce come pagine di saggistica si alternino con altre che hanno al loro interno rinvii a scene di film e riferimenti letterari, rivelando le analogie tra la situazione economico-politico attuale e quella illustrata nell’Iliade.
Difatti il professor La Torre analizza in particolare l’accostamento mitologico ad una visione realistica del problema, evidenziando come la ricerca di una soluzione metodologica allo stesso porti alla conclusione che sia impossibile uscire dall’indebitamento; gli dei fanno figli incapaci di riprodursi, non a caso questi ultimi sono Hermes (dio della guerra) Mercurio(dio della comunicazione) e Vulcano (dio delle armi).
L’autore del libro, non che il professor Tutino, viene definito dai suoi colleghi, oltre che economista, anche poeta e mito, risaltando la sua capacità di cucire insieme elementi letterari anche attraverso delle poesie in grado di colpire i colleghi, in particolare il professor, nonché prorettore Vicario della Sapienza, Giuseppe Ciccarone; quest’ultimo parlando del libro cita
“ Sono anni di non vita, che si nutrono di silenzio e di cielo blu.
Disumana è la forza per riportare vita negli anni?.”
Inoltre in serata viene anche presentata una poesia personale dell’autore dal suo collega e amico, il professor Ciccarone, che tratta di un soggetto semplice, un maglione rosso all’interno del suo armadio, evidenziando non tanto un problema cromatico quanto più di una monotonia di fondo, presente anche dal vestiario di ognuno di noi.
Un altro tema viene preso in considerazione, in questo caso evidenziato dal professor Franzini, il quale si interroga e fa interrogare i presenti, sull’influenza politica tra i super ricchi e la gente di potere: è evidente che la gente povera non sarà mai in grado di poter realizzare ciò che vuole, in quanto banalmente i soldi creano potere e di conseguenza una chiara disuguaglianza sociale.
Per concludere la serata il professor Tutino restituisce un’ interpretazione del termine “debito” come “terra di mezzo” : percorrerla non garantisce l’arrivo definitivo dall’altra parte. La strada può avere successo per alcuni debitori, così come per altri può essere una sabbia mobile in cui si sprofonda.
La terra del debito, quindi, è parte fondante del mondo economico-finanziario.
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