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En Fanfare di Emmanuel Courcol: un viaggio nel determinismo sociale tra umorismo e dramma

En Fanfare del regista Emmanuel Courcol debutta alla 19ª Festa del Cinema di Roma nella categoria Best of 2024 con una prima piena di emozioni e sorprese.

Il film, presentato anche al Festival di Cannes 2024, è il terzo lungometraggio del regista. La sceneggiatura di Courcol con Irène Muscari alterna momenti umoristici e drammatici, senza mai cadere nel tragico.

Quello che mi piace è soprattutto conciliare gli opposti e trovare una forma di compromesso o di equilibrio. Questo vale per la mia vita come per il cinema. Dramma o commedia? Film d’autore o commerciale? Musica classica o canzoni popolari? Perché scegliere? È un percorso impegnativo, che si snoda lungo una cresta sottile, non sempre agevole, ma è ciò che amo fare. È ciò che guida il mio desiderio di scrittura“, ha dichiarato il regista.

Come in altri film, Courcol parla di temi a lui cari e che è riuscito a vivere personalmente. Come ha dichiarato il regista, l’idea di quest’opera nasce durante una consulenza per un film, per la quale si ritrovò ad ascoltare una fanfara: le “Cht’is lutins”.

Nessuno sapeva leggere la musica, nemmeno il direttore. Tutto il repertorio della banda era composto da brani che lui adattava ad orecchio. Scomponeva le parti per sezione strumentale e gli altri riproducevano ciò che avevano sentito. Dopo le prove, siamo andati tutti insieme a bere un bicchiere a casa sua e, vedendo queste persone di tutte le età riunite in un’atmosfera tanto calorosa, ho potuto capire l’importanza della musica e della banda come legame sociale e affettivo: è una famiglia, uno stile di vita, un rimedio contro l’isolamento, l’onnipresenza degli schermi e il nostro mondo dematerializzato. Guardando il loro direttore, mi chiedevo quale sarebbe stato il suo destino se fosse nato in un ambiente più favorevole”.

La musica in En Fanfare diventa il collante e la protagonista indiscussa.  La ricerca di armonia ed equilibrio viene messa in discussione dall’imprevedibilità della realtà sociale. Infatti, nel racconto le passioni e le ambizioni si scontrano con le difficoltà di intraprendere una carriera nel settore musicale. Courcol, partendo da una “storia di successo”, porta lo spettatore a confrontarsi con tematiche come la perdita del lavoro, le difficoltà familiari e relazionali, la generalità e le disuguaglianze sociali e di classe.

Così, come in altre sue opere, Courcol accompagna il grande pubblico a immergersi nella psiche dei personaggi e a guardare con occhi critici la società. Questi elementi costituiscono ormai la firma del regista nelle pellicole: infatti, già in Un triomphe (2020) era riuscito a  raccontata la sofferenza di un attore caduto in disgrazia, che ritrova sé stesso mettendo in scena uno spettacolo in prigione; mentre in Cessez-le-feu (2026) aveva esaminato il tema della ricostruzione psicologica dopo un trauma.

Trama

Uno dei due protagonisti Thibaut, interpretato dall’attore Benjamin Lavernhe, è un famoso maestro di orchestra classica, che all’apice della sua carriera scopre di avere la leucemia. Trovare un donatore è vitale, ma durante la disperata ricerca scopre di essere incompatibile con la sorella Rose e di essere stato adottato. Così inizia il suo viaggio in cerca del fratello biologico Jimmy, interpretato dall’attore Pierre Lottin.

Le strade dei due fratelli, divisi dalla nascita, mettono in luce il determinismo sociale e la disparità di classe a causa delle quali, seppur entrambi talentuosi, hanno una vita economicamente e socialmente differente. Thibaut, adottato dalla famiglia Desormeaux ed educato al piano sin all’età di 5 anni, riesce a diventare un importante direttore d’orchestra; mentre Jimmy, preso in affido dalla famiglia Lecocq, coltiva da autodidatta la passione per la musica suonando il trombone in una fanfara locale di Walincourt, una cittadina nel Nord della Francia Walincourt. A differenza del fratello, Jimmy è un addetto alla mensa scolastica e vive una vita umile.

L’incontro tra i due sarà cruciale, perché proprio grazie a divario sociale riusciranno a colmare il vuoto (emotivo e psico-fisico) nelle loro vite.

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