Sei un fan di David Bowie? Credi di conoscere davvero tutto il repertorio del compianto artista britannico? Sai a memoria i testi di tutte le sue canzoni? Davvero? Abbiamo deciso di metterti alla prova: ti dice qualcosa “Liza Jane”? E “Louie, Louie go home”? E “I pity the fool”? Davvero, non ti dicono niente questi titoli? Beh, allora non sei un vero fan di David Bowie – e non te la prendere.
Per la cronaca, i tre titoli che abbiamo citato sono i titoli di tre delle moltissime canzoni che Bowie incise e pubblicò come singoli nel periodo compreso tra il 1964 (anno in cui debuttò nel mondo della discografia con “Liza Jane”) e il 1967 (anno in cui pubblicò il suo primo album solista ufficiale, l’eponimo “David Bowie”); si tratta di brani che il cantautore registrò insieme ai gruppi dei quali fece parte prima di avviare la sua carriera solista: i Davie Jones and the King Bees (Davie Jones, se non lo sai, è il nome all’anagrafe di Bowie), i Manish Boys, i Lower Third e i Buzz. Abbiamo selezionato i 10 pezzi più significativi di questo periodo “segreto” della carriera di David Bowie, quelli che ci sono sembrati più significativi: in alcuni casi si tratta di cover di canzoni originariamente incise da altri artisti britannici o statunitensi in voga negli anni ’60, in altri si tratta di canzoni scritte dallo stesso David Bowie. Sono solamente 10 pezzi di un repertorio più vasto, che puoi approfondire cliccando qui. Buon ascolto!
“Liza Jane“: autore accreditato Leslie Conn, incisa con il gruppo Davie Jones with the King Bees nel 1964:
“Louie, Louie go home“: cover di un brano di Paul Rever & The Raiders, incisa con il gruppo Davie Jones with the King Bees, sempre nel 1964:
“I pity the fool“: brano scritto da Deadric Malone e originariamente inciso da Bobby Bland nel 1961; Bowie lo registrò con i Manish Boys nel 1965 e alle registrazioni prese parte anche Jimmy Page, futuro chitarrista dei Led Zeppelin:
“Take my tip“: brano scritto da David Bowie, lato B del 45” “I pity the fool” dei Manish Boys, datato 1965:
“You’ve got a habit of leaving“: canzone scritta da Bowie e incisa nel 1965 insieme ai Lower Third; nel 2014 è stata inclusa nella raccolta ufficiale “Nothing has changed”:
“Can’t help thinking about me“: brano scritto da David Bowie, che lo registrò con i Lower Third nel novembre del 1965 per poi pubblicarlo come 45″ nel 1966: per la prima volta compare il nome d’arte di David Bowie – nel 1977, durante un concerto a San Francisco, parte dell'”Earthling tour”, il cantautore ne eseguì un frammento e nel 1999 lo inserì nella scaletta del tour di “Hours…”:
“The London boys“: brano originariamente inciso alla fine del 1965 insieme ai Lower Third, poi reinciso come lato B del 45” “Rubber band”, pubblicato nel dicembre del 1966 – Bowie ripropose la canzone, dal vivo, in occasione dei concerti del giugno del 2000 alla Roseland Ballroom di New York e alla Broadcasting House della BBC:
“Do anything you say“: brano scritto da David Bowie e accreditato al solo Bowie, che tuttavia lo incise con la band dei Buzz nel 1966: fu pubblicato come 45” nell’aprile del 1966:
“I dig everything“: la canzone fu scritta da David Bowie e registrata nel luglio del 1966 con musicisti i cui nomi non sono stati resi noti; il pezzo fu pubblicato come 45” nell’agosto del 1966. Bowie ripropose questa canzone dal vivo in occasione di un concerto tenuto per il suo fan club nel 2000; sempre nel 2000, ne registrò una nuova versione per l’album “Toy”, che avrebbe dovuto raggiungere il mercato nel 2001 e che finì in rete dieci anni più tardi a causa di un leak:
“Little toy soldier“: brano registrato il 5 aprile del 1967 insieme alla band dei Riot Squad, ispirato a “Venus in furs” dei Velvet Underground – la canzone è rimasta inedita fino al 2013, quando è stata pubblicata con il titolo “Toy soldier” in un EP dell’etichetta Acid Jazz Records:
Mattia Marzi