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“Spirit World” di Eric Khoo: La drammatica storia tra i vivi ed i morti con un affascinante Catherine Deneuve 

Spirit World

Spirit World è tra i film proiettati alla diciannovesima edizione del Roma Film Fest 2024 all’interno della categoria Progressive Cinema. 

Il regista giapponese Eric Khoo ci regala un malinconico viaggio after life attraverso gli occhi di Catherine Deneuve e Maasaki Sakai i quali sono protagonisti di un incontro che può cambiare le carte del destino. 

Claire Emery è una nota cantante internazionale francese, arrivata ormai alla soglia della sua carriera si concede un ultimo momento di lode in un concerto a Tokyo. La cantante (già dalle prime scene) si percepisce afflitta dalla solitudine, ma trova conforto al pensiero di raggiungere in un’altra vita le persone a lei care. Durante il suo soggiorno giapponese un tragico malore la colpisce mentre beve del sakè, inaspettatamente inizierà a vivere la sua vita da defunta, sarà così che incontrerà Yuzo uno dei suoi più grandi fan anch’esso musicista e defunto. I due iniziano un meraviglioso dialogo tra vite vissute ed unite dall’amore per la musica. Si aggiunge alla storia il figlio di Yuzo (Yutaka Takenouchi) il quale deciderà di portare al termine un ultimo desiderio lasciato scritto dal padre prima di morire.

Musica e morte creano un binomio irriducibile, nel caso di Claire e Yuzo si crea una catena di montaggio consumata dai ricordi e dalle sinfonie che hanno accompagnato la loro vita da artisti e che continua a rimanere in vita grazie alla loro stessa musica. Non si può non cedere all’idea che la cantante avesse trovato grazie a Yozo una dimostrazione in più per apprezzare la sua carriera artistica, se non la rappresentazione della sua anima. 

L’autore Khoo incornicia la storia in una serena Tokyo, aprendo interessanti parentesi culturali, come “Obon”. Si tratta di una festa giapponese dedicata all’incontro tra i morti ed i vivi, quale il figlio di Yozo vive verso il finale. Si percepisce, anche grazie alla monumentale partecipazione della Deneuve, un forte scambio tra la cultura occidentale e quella orientale, dove la musica resta la matrice dell’intera narrazione. Claire è un personaggio cucito su misura per l’attrice francese, dovuto probabilmente alla buona idea di immergersi consapevolmente in una produzione e cultura lontana dalle proprie origini. 

Pilota della storia non è solo la fantasia di come possa essere la vita dopo la morte, ma anche di quanto la  drammaticità ed il coraggio siano necessari per riprendere in mano la quotidianità dopo la mancanza di una persona cara. Spirit World ci fa allontanare dalla crudeltà della morte, regalandoci sollievo attraverso la storia di Claire e Yozo, dove la fine non è altro che l’inizio di un’altra storia.

 

Articolo a cura di Nives Nourieh Rose Nocito