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Intervista a Emanuele Corazzi: “Vi racconto Cronache di Spogliatoio”

Fonte: emanuele_corazzi

RadioSapienza intervista Emanuele Corazzi. Giornalista, docente e direttore della testata di successo “Cronache di Spogliatoio”.

Emanuele, Cronache é una realtà consolidata, una testata di successo e di riferimento ormai per moltissimi appassionati. Dove guarda Cronache per il futuro?

“Ogni azienda ha due obiettivi paralleli: quello editoriale e quello economico. Questa é una fase in cui il mondo digitale sta portando sempre più spettatori; le nostre trasmissioni e i nostri video fanno grandi numeri soprattutto on demand. Bisognerà indirizzare la pubblicità in questo senso. Vogliamo consolidarci sul fronte economico per poterlo fare anche a livello editoriale. In questo modo avremo la possibilità di continuare a produrre contenuti di qualità e avere con noi talent di livello”.

Essendo tu anche docente, ti capiterà spesso di stare in mezzo ai giovani. Quali sono le differenze che vedi rispetto a quando hai iniziato tu?

“Questo è un bel tema. Quando ho iniziato io c’erano molti meno posti dove fare questo lavoro. Attenzione però, oggi, con l’avvento dei social, si rischia di cadere nell’illusione di poter arrivare subito. Questo è un male da estirpare. Credo che il faro debba essere quello di pensare a lavorare bene: vorrei che chi venisse a lavorare qua fosse felice. Il lavoro, fatto bene, se hai persone che lo sanno riconoscere paga.

Fammi dire una cosa importante, molti studenti mi chiedono se il lavoro del giornalista oggi è cambiato:  questo lavoro da sempre si deve adattare al mezzo. É cambiato il linguaggio, anche rispetto a quando ho iniziato io; il linguaggio si deve adattare. Una cosa fondamentale non è cambiata: la credibilità. La credibilità si raggiunge con il tempo ma passa dal non cercare la soluzione più facile, evitando di fare la cosa più pigra; era così quando ho iniziato io, é così oggi, e lo sarà sempre.

Ad un giovane consiglierei di mettersi in gioco e non avere fretta. Per arrivare a certi obiettivi vuole un grande lavoro. Non sempre le scorciatoie pagano”.

Qui in radio di interviste ne facciamo tante. Tu intervisti spesso calciatori, dirigenti, personalità importanti del settore. Ti sei dato qualche regola nel tempo?

“Ogni intervista é diversa, cambia in base a chi hai davanti. Quando fai un’intervista non sai di che cosa la persona che hai davanti non vuole parlare. L’intervistatore quindi, deve saper modulare totalmente l’intervista quando è lì, quando ha di fronte l’intervistatore”. 

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