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Più Libri Più Liberi 2024 ne La Nuvola dal 4 all’8 dicembre

La Nuvola di Fuksas per Più Libri Più Liberi 2023

La Nuvola di Fuksas per Più Libri Più Liberi 2023

Come ogni anno, l’appuntamento a dicembre per la Fiera Nazionale della Piccola e Media Editoria torna puntuale. Più Libri Più Liberi 2024 fa di nuovo sosta al Centro Congressi de La Nuvola di Fuksas, per cinque giornate, dal 4 all’8 dicembre, all’insegna della ri-scoperta delle pratiche editoriali in continua evoluzione.

La misura del mondo è il tema di quest’anno, già anticipato alla fine nell’edizione 2023, scelto da Chiara Valerio, curatrice del programma, per rendere omaggio alla ricorrenza dei 700 anni dalla morte di Marco Polo, viaggiatore e autore de Il Milione. L’offerta prevede un ricco ventaglio di proposte, eventi, che mettono i riflettori sull’immaginazione, misura esatta del mondo e di ciò che esso contiene, ma anche del rapporto che cela nella realtà.

Nuovi inizi

L’inaugurazione della mattina dà ufficialmente il via all’evento, in cui la Fiera si conferma ancora spazio di riflessione sulla lettura come motore di crescita culturale e sociale. La presidente Annamaria Malato ribadisce l’impegno sui temi di parità e inclusione, mentre il Ministro della Cultura Alessandro Giuli annuncia investimenti per biblioteche e librerie, enfatizzando il ruolo del libro nel ridurre le disuguaglianze. Innocenzo Cipolletta e Lorenzo Armando, rappresentanti dell’AIE, evidenziano la centralità della piccola e media editoria, richiamando l’urgenza di una legge di sistema che sostenga l’intera filiera, garantendo un’offerta culturale pluralista.

Inaugurazione © Press
Inaugurazione © Press

Piccoli editori e biblioteche si confrontano e si interrogano su cataloghi e politiche d’acquisto. Un lungo dialogo tra AIB e AIE che analizza dati e analisi, risultati di questionari proposti ai settori coinvolti e che evidenziano come la difficoltà dei bibliotecari e dei librai risiede nel poco budget, nell’assenza di policy che tutelano l’acquisto, oltre a una difficile reperibilità. Una figura che viene ridotta a mero servitore del sistema, insomma, quando invece svolge un ruolo fondamentale nella mediazione con il pubblico.

AIB e AIE in dialogo
AIB e AIE in dialogo

Filiera in continua evoluzione, quella editoriale, che giustamente inizia a porsi interrogativi sull’utilizzo dell’Intelligenza Artificiale. Mostro o ausilio, è ancora da scoprire e, tra un panel e l’altro, si cerca di trovare la risposta, che non si riduca semplicemente a: dipende come la si utilizza. Spunta così come un interrogativo arduo ma necessario, come nella collana La sfida IA vs IU a cura di Armando Editori, che sottolinea il difficile rapporto tra l’intelligenza artificiale e quella umana, termine talmente utilizzato che sembra, ormai, essere un tutt’uno. Ma un’intelligenza c’è, e allora si può parlare di un’editoria 4.0, per strutture nuove e funzionalità che possano giovare al complicato quanto meraviglioso mondo editoriale, come raccontano Nicola Mastidoro e Mauro Morellini, per Corrige.it e Puntomedia.

L’espansione del panorama dei libri, così, dona anche la possibilità di futuri nuovi, diversi dalle professioni già presenti. È ciò su cui lo Spazio Rai si interroga: continue sfide richiedono continui sforzi, in un presente che guarda già al futuro. L’Ufficio Studi si concentra sul mettere insieme le professioni di sempre, che possono essere rinnovate, insieme a quelle che, invece, possono essere create. Mentre perfino la lingua sembra apparire vetusta – “post-produzione” descrive qualcosa che viene modificato dopo, senza tenere conto che fa riferimento anche ad abitudini che devono essere necessariamente decise prime (costumi, luci, scenografia) – l’aggiornamento dev’essere continuativo nel tempo, benché ci si arrivi impreparati.

La realtà è che la realtà va avanti

Rai Ufficio Studi sui lavori del futuro
Rai Ufficio Studi sui lavori del futuro

La misura del mondo attraverso le tematiche sociali

Similmente, tutto ciò che riguarda la sostenibilità non può rimanere indietro: altro tema sottolineato durante il panel, ma non solo. Francesca Santolini e Stefano Liberti, moderati da Luca Fraioli, raccontano la centralità dell’Europa nella crisi climatica. Liberti si interroga, infatti, sul cambiamento che sta avvenendo nel Mar Mediterraneo, e per trovare le risposte attraversa un lungo viaggio per ascoltare le “sentinelle ambientali”, i pescatori, ma anche biologhi marini e sub, che sono i primi ad assistere a questo cambiamento, in modo diretto. Un tempo elemento regolatore, ad oggi il Mediterraneo è l’hotspot di queste modifiche. Nonostante ciò, le politiche di destra, afferma Santolini, remano contro questi cambiamenti: gli ecofascisti sostengono un negazionismo (letterale: il clima è sempre cambiato; interpretativo: sta cambiando ma ne verremo fuori) che ostacola una vera soluzione. Il problema viene dilazionato, ma rimane sempre anche presente, non futuro.

Hotspot: l'Europa al centro della crisi climatica
Hotspot: l’Europa al centro della crisi climatica

In questo ostacolo al cambiamento, le donne sembrano cercare di ritagliarsi spazi per continuare a essere. Nell’anno in cui la Fiera è stata dedicata a Giulia Cecchettin, giovane vittima di femminicidio, il Progetto R-esistenze vuole porre attenzione sulla diversità, considerata un valore acquisito e necessario. È per questo che si è data vita a questa rete di nove case editrici indipendenti (tra cui, leplurali e Le Commari, per un’editoria al femminile.

L’identità chiama la coscienza

Così ogni realtà ha la propria personalità, ma anche una propria rappresentazione e voce. A suo mondo, la misura del mondo è data proprio dai principi che mirano all’amplificazione delle voci, nella piccola editoria come nella vita intera. La vera misura, in fondo, è quella basata su un mondo etico.

Le R-esistenze
Le R-esistenze

Ma la misura serve anche per i dati, necessari per misurare i problemi in quanto reali. In No women no panel viene presentato il report scientifico sul monitoraggio di genere nella comunicazione pubblica, a cura di CNR edizioni. Le cifre della parità evidenziano una carenza di donne nel personale, ma andando a scavare in maniera ampia ogni professione, senza limitarsi alla visione personale delle cose. L’introduzione del video realizzato dal CNR “Il rumore di fondo”, insieme a quello di Marco Martinelli, dottorando in chimica e content creator, mettono in rilievo i gender bias che perpetuano la società, dall’educazione scolastica fino alla medicina (da cui è nata appositamente quella di genere). È necessaria consapevolezza, che deve passare in ogni ambito.

La letteratura come misura della soluzione

In questo, la lettura e, più in generale, la cultura si pone l’obiettivo di leggersi: come in un rispecchiamento, infatti, il lettore cerca sé stesso e poi trova (anche) altro. Ne Il Coltivatore del Maryland, John Barth cerca il vero mentre riflette sul falso. Pubblicato in Italia per minimum fax, in un momento in cui, con l’utilizzo dei social, c’è stata la caduta del vero e del falso, è necessario porre rilievo proprio sulla contraffazione e sulla giusta verità, come sottolineano Luca Briasco, editor di narrativa straniera per la casa editrice, e Giordano Meacci. Da poema epico, il testo si fa satirico, dove continue digressioni danno forma a un nuovo postmoderno letterario: un jazz narrativo dove lo scrittore è anche lettore e si parla da pari a pari.

Nel frattempo, Michele Orti, autore di Cose da fare per farsi del male, vincitore del premio Settembrini, sfuma il finale e – senza fare spoiler – lo lascia sospeso. Anche lo scrittore, però, diventa parte di quel meccanismo: un apparato evocativo in cui egli stesso rimane coinvolto, (che è anche questo il fascino dei racconti brevi).

Michele Orti con Cose da fare per farsi del male
Michele Orti con Cose da fare per farsi del male

D’altronde, è ciò che si cerca in qualcosa per darsi la possibilità di lasciarsi sorprendere, ancora e ancora perché la fine non si conosce. Diventa ricerca di sé, ma anche misura del circostante, affinché si abbia la percezione di essere inseriti in ciò che c’è davvero.